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Il marchio orologiero romando preferisce stare alla larga dai grandi saloni
GINEVRA - Il marchio orologiero romando Raymond Weil intende nel 2019 strizzare l'occhio ai giovani, ma preferisce stare alla larga dai grandi saloni. L'azienda, dopo essersi ritirata da Baselworld, non partecipa nemmeno al Salone internazionale dell'alta orologeria (SIHH), che apre i battenti oggi a Ginevra.
La società a conduzione famigliare di Lancy (GE) etichetta il 2018 come un'annata abbastanza buona, durante la quale il fatturato è cresciuto tra il 3 e il 5%. Raymond Weil diserta i grossi appuntamenti per «osare un nuovo approccio, avvicinarsi al cliente e sviluppare la presenza digitale», ha spiegato all'agenzia finanziaria AWP il CEO Elie Bernheim.
«Durante le grandi fiere potevo consacrare solo una quindicina di minuti ai partner. Quest'anno, durante il periodo del SIHH, li invitiamo per diversi giorni al fine di presentare le nostre collezioni. È previsto anche un seminario di 48 ore per raccogliere le loro osservazioni», ha proseguito il manager. Raymond Weil impiega 150 persone per un volume d'affari stimato in oltre 200 milioni di franchi e circa 150'000 pezzi venduti ogni anno.
La decisione di snobbare i maggiori eventi del settore ha un'ulteriore giustificazione. Il marchio ginevrino vuole effettuare senza scadenze gli aggiustamenti necessari ai modelli e lanciare rapidamente le proprie collezioni. In precedenza era frenato sotto questo punto di vista, dato che era costretto ad aspettare l'apertura di Baselworld in marzo.
Raymond Weil punta a far breccia nel cuore dei giovani: il target è la generazione tra i 18 e i 30 anni. Stando a Bernheim, la sfida è quella di mantenere una vecchia abitudine come portare al polso un orologio, andata un po' persa con l'arrivo di smartphone e altri dispositivi. Il 30% delle spese del marketing dell'azienda è ora consacrato a canali digitali, come social media e blog.
Il segmento di prezzi degli orologi firmati Raymond Weil (generalmente tra i 1500 e i 2000 franchi) permette di catturare l'attenzione della giovane clientela attratta da un lusso abbordabile. Il cambio di strategia si manifesta con la riduzione dei punti vendita, il cui numero è sceso dai 4000-4500 di qualche anno fa ai 3000 di oggi. Parallelamente, il commercio online è in espansione e rappresenta il 10% delle vendite totali: entro il 2025 la quota dovrebbe passare al 25%.
