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A causa di problemi con i fornitori hanno abbassato le serrande l'80% dei fast-food del colosso del pollo fritto, la crisi era iniziata già settimana scorsa
LONDRA - 750 filiali della catena fast-food Kentucky Fried Chicken del Regno unito hanno alzato oggi bandiera bianca in seguito a una vera e propria "crisi del pollo" causata da una serie di «problemi tecnici» del nuovo fornitore. Attualmente, riporta Business Insider, restano aperti circa il 20% dei ristoranti di tutta la nazione (poco meno di 200, quindi). E, in molti di questi, vengono offerti menu ridotti.
Il colosso del pollo fritto aveva cambiato partner commerciale passando da Bidvest Group a DHL settimana scorsa. Le prime avvisaglie della crisi si erano manifestate già attorno a venerdì con la chiusura di alcuni ristoranti: «Il pollo ha attraversato la strada, ma non è arrivato nei nostri ristoranti», aveva scherzato sui social l'azienda.
Con l'inizio della nuova settimana però la situazione ha cominciato ad assumere contorni assai più drammatici. Stando al gruppo GMB, che lavorava con Bidvest per i rifornimenti, «DHL non è all'altezza del compito in cui si è imbarcata, non ha depositi a sufficienza né abbastanza mezzi per le consegne. Abbiamo avvertito più volte KFC che alla fine si è accorta di aver fatto un errore, ma era ormai troppo tardi».
In seguito al cambio, GMB ha dovuto licenziare 255 persone.
