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CANTONEMancano ingegneri, appello alle ragazze

15.11.17 - 11:00
«Una maggiore partecipazione femminile potrebbe aiutare a coprire la penuria», dice il responsabile della Supsi, che per un mattino apre le porte agli studenti delle superiori
Mancano ingegneri, appello alle ragazze
«Una maggiore partecipazione femminile potrebbe aiutare a coprire la penuria», dice il responsabile della Supsi, che per un mattino apre le porte agli studenti delle superiori

LUGANO - Paradossi dei numeri. Sulla carta, la situazione è pure migliorata. Nel 2011, dice Swiss Engineering, in Svizzera mancavano 16mila ingegneri, per una perdita stimata in 2/3 miliardi di franchi l'anno. A fine 2015, la carenza era scesa a 14-15mila. Come considerarlo però un progresso, con il buon senso invece della matematica?

Immatricolazioni in crescita - Non accade, infatti; nemmeno in Ticino, dove le immatricolazioni al corso di laurea in ingegneria civile della Supsi crescono. «Dal 2011 al 2017 – conferma il responsabile Manuel Lüscher – siamo passati da 105 a 143 studenti». E cresce, soprattutto, la presenza femminile: «Quest'anno le immatricolazioni sono arrivate al 20%», a fronte di un 16,3% di ingegneri donne attualmente in Svizzera.

Appuntamento il 25 novembre - Ma non basta. E visto che «è a rischio la crescita economica», si è deciso di portare i ragazzi di terza e quarta superiore, le ragazze in particolare, sul campo. Un mattino in cui mostrare, invece di spiegare a parole, che cosa vuol dire fare questo mestiere: il 25 novembre, dalle 9 al campus di Trevano e al cantiere di Viganello, ecco un'occasione per incontrare i professionisti del settore e cimentarsi negli atelier proposti, che «avrà una forte valenza di genere. Auspichiamo una presenza ancora maggiore di studentesse, che hanno mediamente ottimi risultati».

«Superiamo i pregiudizi» - Una maniera per scardinare preconcetti, superati e fuori luogo. «L'ingegneria civile è sempre stata considerata, erroneamente, una professione prettamente maschile - conclude Lüsher - Una maggiore partecipazione femminile potrebbe essere importante per coprire la penuria d'ingegneri che si riscontra anche qui. La richiesta che giunge dal mondo del lavoro è alta, tutti i nostri diplomati trovano lavoro alla conclusione degli studi e taluni anche prima. Citando una pubblicazione della Società svizzera degli ingegneri e degli architetti, "Senza il lavoro degli ingegneri, donne e uomini, la nostra vita odierna non sarebbe pensabile. Traffico, energia, acqua, comunicazioni, costruzioni sicure e confortevoli; dietro a tutto ciò c'è un ingegnere"». Ulteriori informazioni e iscrizioni entro il 21 novembre su http://www.supsi.ch/go/ingegneriacivile

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