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GERMANIAWeidmann: «I Paesi hanno fatto poco per ridurre il debito»

24.09.17 - 16:23
Per il presidente della Bundesbank, la Bce non può «farsi carico» dei rischi dei singoli Stati
Weidmann: «I Paesi hanno fatto poco per ridurre il debito»
Per il presidente della Bundesbank, la Bce non può «farsi carico» dei rischi dei singoli Stati

FRANCOFORTE - L'occasione del quantitative easing (Qe) e di un lungo periodo di tassi bassi per ridurre l'indebitamento non è stata sfruttata bene e l'acquisto di titoli di stato dovrebbe essere utilizzato solo in casi estremi; difficile immaginare che i paesi cedano sovranità e quindi un superministro Ue; l'euro ha fatto bene a tutti i membri dell'Eurozona. Il presidente della Bundesbank Jens Weidmann in un'intervista alla trasmissione italiana di Lucia Annunziata «In mezz'ora in più», ribadisce la sua linea su alcuni capisaldi.

Il Qe, dice «dovrebbe essere uno strumento da utilizzare solo in una situazione di assoluta emergenza, davanti a una spirale di deflazione con salari e prezzi in calo, e non per regolare i tassi di inflazione». La Banca centrale europea (Bce), infatti, non può «farsi carico» dei rischi dei singoli Paesi perché deve guardare al suo compito, «la stabilità dei prezzi. Spetta ai ministri delle finanze dei singoli Paesi - puntualizza quindi Weidmann - occuparsi di rifinanziare il loro debito, per questo è importante» che questo periodo di tassi bassi «sia sfruttato per ridurre la quantità di indebitamento. E, detto ottimisticamente, su questo è stato fatto un po' poco», spiega.

Non è un caso quindi che Weidmann sia allora convinto della difficoltà di arrivare ad una Ue con un superministro delle finanze: «È difficile fare passi avanti verso un budget comune» perché «la disponibilità degli Stati a cedere sovranità è ancora piuttosto debole», dice. «Da una parte - ha concluso - ci sono quelli che dicono che il ministro unico delle finanze potrebbe supervisionare di più i bilanci nazionali», dall'altra chi sostiene che «avere un budget congiunto e spese congiunte potrebbe essere anche utile. È una decisione politica ma la mia opinione è che non si può avere uno senza l'altro».

E per quanto riguarda la moneta unica: «Non c'è dubbio» che l'euro abbia fatto bene a tutti i paesi dell'Eurozona, tutti hanno tratto vantaggi comuni e anche singoli vantaggi.
 
 

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