Chi si reca all’estero per effettuare acquisti potrà dichiarare le merci via internet. Un risparmio di tempo per i consumatori e meno carichi amministrativi per le dogane
LUGANO - In futuro gli svizzeri potranno dichiarare le loro merci in dogana con lo smartphone. La Commissione delle finanze del Consiglio nazionale sostiene il vasto programma di digitalizzazione dell’Amministrazione federale delle dogane (AFD), anche se chiede di poter sorvegliare da vicino il progetto.
Il Consiglio federale chiede un credito di 393 milioni di franchi. La Commissione propone all’unanimità al Nazionale di dare il proprio consenso. Il progetto si compone di quattro tranches di rispettivamente 194,7, 89,6, 59,2 e 49,5 milioni.
Al fine di garantire una migliore sorveglianza, la Commissione propone di non elargire immediatamente la prima tranche, ma di mettere a disposizione inizialmente solo 71,7 milioni. I restanti 123 milioni potranno in seguito essere concessi dal ministro delle finanze dopo essersi consultato con le Commissioni parlamentari.
Vantaggi per tutti - Il progetto di digitalizzazione dell’AFD si chiama «DaziT» e prende il nome dalla termine romancio per dogana (dazi). Dovrebbe essere messo in atto fra il 2018 e il 2026 e permettere di sgravare le dogane da diversi lavori amministrativi.
Anche la popolazione ci guadagnerebbe. I consumatori che acquistano dei beni all’estero per importarli in Svizzera potranno dichiararli alla “dogana online”, aperta 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Potranno inoltre farlo ancor prima di entrare in Svizzera, ad esempio mentre si trovano in aeroporto o in coda. Anche le aziende ne beneficerebbero, poiché diminuirebbero i costi amministrativi e i processi verrebbero accelerati.
I cittadini avrebbero inoltre sempre accesso al loro dossier e dovrebbero creare un solo conto per tutte le transazioni con l’AFD. Infine, questa soluzione sarebbe compatibile con quella dell’Unione europea, con cui la Svizzera effettua il 60% di tutte le transazioni doganali.