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BELLINZONA«Non bisogna confondere i ragazzi dislessici con quelli differentemente abili»

09.12.16 - 17:55
Emanuele Berger, direttore Divisione scuole, precisa alcuni passaggi dell'articolo apparso oggi su Tio.ch e 20 minuti sulla dislessia
TiPress
«Non bisogna confondere i ragazzi dislessici con quelli differentemente abili»
Emanuele Berger, direttore Divisione scuole, precisa alcuni passaggi dell'articolo apparso oggi su Tio.ch e 20 minuti sulla dislessia

BELLINZONA - A seguito dell’articolo “Dislessici ticinesi scappano oltre confine: qui è meglio” apparso oggi su Tio e 20 minuti, Emanuele Berger, direttore Divisione Scuola, attraverso una nota inviata in redazione, precisa quanto segue:

«È innanzi tutto importante precisare che è essenziale fare una distinzione tra le diverse problematiche di apprendimento che gli scolari possono presentare.

Per quel che concerne i ragazzi dislessie! in Ticino, questi frequentano le classi regolari e non sono inseriti nella scuola speciale. La diagnosi di DSA è posta dopo una valutazione cognitiva e una logopedica. Il Servizio di sostegno pedagogico delle scuole elementari e delle scuole medie ha tutte le figure professionali e specialistiche al suo interno per potersi occupare sia della valutazione sia della presa a carico pedagogico-terapeutica. Inoltre può avvalersi di logopediste private riconosciute, anche finanziariamente, dal cantone. Dopo la decisione dipartimentale del 2012 per questi allievi ci sono le basi legali proprio per garantir loro una scolarizzazione adeguata e poter creare dei progetti educativi personalizzati che prevedono delle misure pedagogiche individualizzate e l'utilizzo di strumenti compensativi adeguati a ogni singolo allievo.

Inoltre il Cantone promuove regolarmente la sensibilizzazione, l'informazione e la formazione sui OSA sia a livello dei docenti che delle direzioni nei vari ordini scolastici.

Non bisogna confondere i ragazzi dislessici, che per definizione hanno un'intelligenza nella norma, con ragazzi differentemente abili che, nonostante l'affiancamento di operatori pedagogici, un progetto educativo personalizzato e delle misure di pedagogia supplementare faticano a restare nelle classi regolari e per i quali, dopo un'attenta valutazione tramite una procedura standardizzata, viene proposta la scuola speciale». 

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