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ITALIAMonte dei Paschi, chiesta alla Bce una proroga

07.12.16 - 20:58
La Bce ha fatto sapere di essere pronta all'estensione "Qe"
Monte dei Paschi, chiesta alla Bce una proroga
La Bce ha fatto sapere di essere pronta all'estensione "Qe"

MILANO - Il Consiglio degli azionisti di Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha chiesto alla Banca centrale europea (Bce) una mini-proroga per completare nel corso del mese di gennaio l'aumento di capitale da 5 miliardi di euro che avrebbe dovuto chiudere entro la fine di dicembre.

Le banche che hanno sottoscritto il contratto di pre-garanzia sull'aumento e i potenziali anchor investor, a quanto si apprende, hanno infatti rappresentato la necessità, per poter proseguire nell'operazione, di avere prima chiarezza sul nuovo governo.

Estensione Qe - La Banca centrale europea torna sotto i riflettori mondiali con un nuovo allungamento degli acquisti di debito e i governatori, che si riuniscono domani, non potranno evitare di affrontare la crisi italiana, la potenziale instabilità della nuova fase politica e i rischi per le banche, a partire dal Monte dei Paschi di Siena (Mps).

Il presidente Mario Draghi ha fatto capire da tempo che, con i nuovi dati su crescita e inflazione, questo sarebbe stato il mese decisivo per decidere come procedere sul quantitative easing (Qe), ora che anche le elezioni Usa sono passate e la Federal Reserve si avvia alla prossima stretta. Sul tavolo c'è un'estensione del 'Qe'. Che nella versione iniziale doveva durare fino a settembre scorso, poi è stato prolungato a marzo 2017 ma va verso un ulteriore rinvio dato praticamente per certo: gli analisti concordano largamente su settembre 2017 come nuova scadenza.

In un'intervista al Pais, Draghi una settimana fa ha spiegato che allo studio ci sono diverse "combinazioni di strumenti, ad esempio l'ammontare degli acquisti mensili o la loro durata". La Bce, oltre a estendere la durata del Qe, potrebbe quindi ridurre l'ammontare dagli attuali 80 miliardi al mese a 60, anche se l'ipotesi sembra minoritaria nelle previsioni e assomiglierebbe pericolosamente al 'tapering' della Federal Reserve che tanto scosse i mercati e da cui la Bce vuole chiaramente prendere le distanze. L'Eurotower potrebbe poi riservarsi di scendere se vi sono le condizioni, puntando ad acquisti "fino a" 80 miliardi. O, più prudentemente, mantenere il ritmo attuale.

Certo è che la pressione dei 'falchi', a partire dalla Bundesbank di Jens Weidmann, si fa sempre più alta, con le banche tedesche e i risparmiatori che da mesi manifestano malcontento per i tassi troppo bassi che intaccano bilanci e investimenti. Per non creare fratture nel consiglio Bce, Draghi potrebbe fare concessioni indicando una formula che mantenga gli 80 miliardi, ma indichi apertamente che il Qe a un certo punto finirà.

A complicare le cose c'è la crisi di governo in Italia e il suo impatto, su cui Draghi difficilmente potrà schivare le domande. Nonostante il 'no' al referendum italiano, smentendo gli allarmi di un tracollo in caso di esito negativo, la Borsa di New York segna nuovi massimi storici del Dow Jones e dell'indice S&P. Spinta anche dalle attese per la Bce, Piazza Affari oggi, dopo le forti perdite delle scorse settimane pre-referendum, ha chiuso in rialzo del 2,1% guidando i guadagni delle piazze europee e con un'ondata di acquisti sulle banche e sul Montepaschi, +10,79%. Lo spread vede i 150 punti base (chiusura a 154) in un'apparente normalizzazione (prima del voto aveva sfiorato 200).

Ma è una calma che non deve ingannare e su cui c'è grande cautela, da parte delle istituzioni europee e dei mercati. Il capo economista di Indosuez Wealth Management Marie Owens Thomsen avverte che nel caso di elezioni anticipate in Italia è "del tutto possibile" che lo spread raddoppi, tornando a livelli di guardia. Gli analisti di Aberdeen ipotizzano, con lo spettro di un'ascesa politica del Movimento 5 Stelle, che l'euro precipiti a 1,02 dollari da 1,07 attuali. Draghi dovrà tenerne conto, oltre a dover ragionare sugli scenari di un possibile insuccesso nell'aumento di capitale del Montepaschi e di un salvataggio pubblico.

L'Italia e i suoi problemi potrebbero suggerire ai governatori cautela: "non vedo come si possa correre il rischio del 'tapering' mentre si parla di salvataggio del Monte dei Paschi", dice David Lafferty di Natixis. Ma la situazione romana, con le dimissioni di Matteo Renzi in cui la Germania vedeva un'ancora di stabilità, potrebbe anche suggerire durezza: una delle ipotesi è stata per lungo tempo che la Bce modificasse le regole del Qe a favore di più acquisti di debito italiano (cosa che di fatto, ma in misura 'light, sta già accadendo rispetto alla regole che li vuole commisurati alla quota di ciascun Paese nel capitale di Francoforte). Ma alcuni, come gli analisti di Rabobank, ipotizzano il contrario: l'ondata elettorale 'anti-establishment' potrebbe spingere la Bundesbank, agli olandesi o ai Paesi baltici a non fare concessioni senza adeguate rassicurazioni politiche.
 
 

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