Cerca e trova immobili

CHIASSO1° Agosto, Bertoli: "Non è colpa dell'Europa se..."

01.08.15 - 19:52
Il Consigliere di Stato, che lo scorso 1° agosto fu criticato per aver proposto di tornare alle urne sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa, ha tenuto il suo discorso a Chiasso
1° Agosto, Bertoli: "Non è colpa dell'Europa se..."
Il Consigliere di Stato, che lo scorso 1° agosto fu criticato per aver proposto di tornare alle urne sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa, ha tenuto il suo discorso a Chiasso

CHIASSO - Il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha tenuto il suo discorso del 1° agosto a Chiasso.

L'anno scorso, proprio in occasione del Natale della Patria, la sua orazione fece parecchio discutere e sollevò il classico polverone politico, senza contare la marea di reazioni e gli insulti sul web nei suoi confronti. La sua colpa fu quella di sostenere la proposta di tornare a votare sull'iniziativa contro l'immigrazione di massa dell'UDC, che il 9 febbraio del 2014, fu accolta, seppur di misura, dal popolo svizzero.

Quest'anno Manuele Bertoli, nel suo discorso pronunciato nel comune leonino, è voluto ritornare alle polemiche dello scorso anno, ribadendo l'importanza della libertà di espressione e auspicando che "si possa evitare quel che è accaduto l'anno scorso dopo il mio discorso a Locarno". Ricordando i valori svizzeri della multiculturalità, della multireligiosità e della solidarietà, Bertoli ha ribadito la necessità per la Svizzera di "costruire rapporti forti con gli altri, primariamente con quell'Unione Europea che fisicamente ci attornia, facendo valere il nostro interesse nazionale in armonia con le sue legittime aspirazioni, poiché solo il reciproco riconoscimento dei rispettivi interessi porta a,una stabilità vera, durevole e fruttuosa per tutti. E’ un lavoro lungo, anche disseminato di ostacoli, ma necessario".

Il Consigliere di Stato ha invitato a riflettere sul fatto che l'Europa non rinuncerà a fare valere il principio fondamentale della libera circolazione delle persone e quindi toccherà alla Svizzera di trovare il modo di trovare una soluzione. A tal proposito Bertoli ha detto: "Tocca poi a noi semmai evitare con misure interne che la libera circolazione ponga i problemi che pone. E’ una cosa fattibile, se lo si vuole, ma su questo punto purtroppo le forze politiche a Berna sono divise e il significativo rafforzamento delle misure di accompagnamento di cui il Ticino ha grande bisogno non arriva. Non per colpa degli europei, ma perché una maggioranza politica svizzera non è pronta a sostenerlo".

Il direttore del Dipartimento Educazione, Cultura e Sport non ha tralasciato di affrontare un altro argomento di grande attualità, ossia l'arrivo di migranti provenienti dall'Africa, che cercano un futuro migliore in Europa. "Non possiamo accogliere tutti, è chiaro - ha dichiarato Bertoli - A volte la convivenza con questa immigrazione può anche non essere facile, ma non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle tragedie immani che si svolgono poco lontano da noi. Anche nel Comune dove abito, Losone, è stato recentemente aperto un centro per persone che chiedono asilo. Ci sono state molte discussioni, in parte generate da timori comprensibili e in parte montate ad arte, ma alla fine le cose funzionano bene, il centro fa la sua parte, problemi particolari non ve ne sono e credo si possa dire che è anche così che si concretizza il valore della solidarietà, che tutti riconosciamo come importante".

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE