Cerca e trova immobili

CANTONEFrontalieri, in arrivo la stangata

25.10.14 - 10:54
Sì della commissione tributaria all’aumento delle tasse ai frontalieri. Per le casse cantonali un incremento delle entrate di 20 milioni di franchi. Ma resta un’incognita…
Frontalieri, in arrivo la stangata
Sì della commissione tributaria all’aumento delle tasse ai frontalieri. Per le casse cantonali un incremento delle entrate di 20 milioni di franchi. Ma resta un’incognita…

BELLINZONA - In arrivo la stangata fiscale per i lavoratori frontalieri? Da quanto uscito ieri dalla Commissione tributaria del Gran Consiglio sembra proprio di sì. Tuttavia resta l'incognita giuridica. Infatti, il pericolo è che con un ricorso, il Tribunale annulli tutto in nome della parità di trattamento fra residenti e lavoratori dall'estero.

Raffaele De Rosa (PPD), presidente della Tributaria, a LaRegione ha spiegato che, in tutti i casi, "il Consiglio di Stato ha fatto le sue verifiche. Ci sono stati comunque altri casi che hanno sollevato dubbi giuridici, risultati poi infondati. Se qualcuno ricorrerà ai tribunali, vedremo cosa succederà".

Ieri a Bellinzona la commissione tributaria ha dato via libera al messaggio del Governo che ha stabilito l'aumento del moltiplicatore comunale per il calcolo delle imposte alla fonte dei frontalieri dall'attuale 78% al 100%. In sintesi, ai lavoratori frontalieri verranno prelevati più soldi dalla busta paga. Il campo di applicazione si limiterà ai detentori del permesso G, mentre verranno esclusi i residenti con permesso B (dimoranti) e frontalieri che fanno rientro settimanalmente a casa. Questo perché, come ha spiegato Michela Delcò Petralli "i frontalieri con rientro giornaliero non hanno un legame territoriale con un comune specifico ticinese (domicilio o dimora fiscale), per cui non possono rivendicare le stesse regole in uso per i contribuenti assoggettati illimitatamente in funzione di un'appartenenza personale, ciò che sembrerebbe escludere una disparità di trattamento rispetto ai contribuenti tassati in via ordinaria e sulla base del moltiplicatore del comune di domicilio".

Anche da parte socialista vi è stato il sì al rapporto, ma con riserva. Pelin Kandemir Bordoli ha spiegato a LaRegione l’approvazione socialista con riserva sulla constatazione che il calcolo delle imposte alla fonte deve essere in tutti i casi aggiornato anche per i frontalieri, visto che i moltiplicatori d'imposta comunale sono in aumento un po' dappertutto. Tuttavia i socialisti evidenziano il fatto che alla cassa non vengono chiamate le ditte che assumono frontalieri con retribuzioni che generano dumping e creano distorsioni di mercato.

Per le casse cantonali e comunali, tuttavia, questa manovra rappresenterà un toccasana: 20 milioni di franchi di maggiori entrate, di cui 7,9 milioni andranno ai comuni ticinesi e 7,8 milioni ai comuni italiani di frontiera. Il resto al cantone.

Intanto, oltreconfine i sindacati Unia e Cgil si stanno adoperando per sensibilizzare i lavoratori frontalieri e hanno lanciato una campagna per aiutarli a far valere le loro ragioni e combattere contro un aumento delle imposte che, di fatto, colpisce soltanto loro e non le aziende che li assumono. A Cernobbio giovedì sera all'assemblea indetta da Unia e Cgil erano pochi i lavoratori presenti all'assemblea. Tante le sedie vuote a Cernobbio, dove si è parlato, tra i vari argomenti, della situazione dei frontalieri francesi e tedeschi. I delegati sindacali hanno lanciato un appello di solidarietà per i lavoratori frontalieri con la speranza che sappiano trovare quell’unità che manca. Anche perché, contrariamente ai francesi, che lo scorso febbraio hanno occupato l'autostrada mandando il traffico in tilt a Basilea per protestare contro la modifica della legge sulla copertura sanitaria nazionale francese (leggi qui), o a quei lavoratori frontalieri tedeschi di un'azienda di Basilea Campagna che si sono rivolti al giudice dopo essere stati licenziati per non aver accettato una riduzione del loro stipendio (leggi qui), i lavoratori frontalieri italiani sembrano ancora freddini a una mobilitazione. Una lotta per i diritti che, sono convinti i sindacati, si ripercuoterebbe positivamente anche sulle sorti dei lavoratori residenti in Ticino, confrontati da una parte con un dumping salariale proprio dovuto alla disponibilità abbondante di manodopera a buon mercato oltre frontiera, dall’altra con l’aumento di affitti e premi di cassa malati.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 
NOTIZIE PIÙ LETTE