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CANTONESterilizzazione, "C'è chi non riesce a sostenere il lavoro notturno"

20.10.14 - 15:21
I sindacati: "Nessuna vertenza e un caso risolto. Tutto sotto controllo"
tipress
Sterilizzazione, "C'è chi non riesce a sostenere il lavoro notturno"
I sindacati: "Nessuna vertenza e un caso risolto. Tutto sotto controllo"

BIASCA - Ci eravamo lasciati con l’annuncio di un incontro tra i sindacati e la direzione dell’Eoc, per risolvere alcune problematiche riscontrare nell’ambiente di lavoro del Servizi Centrali di Biasca. Riassumendo, la struttura si occupa del servizio di lavanderia e di quello di sterilizzazione per gli ospedali dell’Ente. Da un paio di anni ci sarebbe stata un’evoluzione nel malessere di alcuni dipendenti, soprattutto per l’introduzione di un terzo turno di lavoro (notturno). In un precedente articolo, avevamo riportato alcune testimonianze di persone licenziate o che avevano scelto di licenziarsi (persone note alla redazione). Successivamente all’articolo, altre persone ci hanno contattato per ribadire il proprio malessere: c’è chi non riesce più a parlare del lavoro che svolgeva e preferisce non avvicinarsi alla struttura per evitare ricordi spiacevoli o subire ripercussioni psichiche, o chi ha preferito lasciare il lavoro perché il clima era troppo teso. C’è ancora chi ha presentato un certificato di dispensa dal lavoro notturno per motivi di salute e, dopo un mese, ha ricevuto la lettera di licenziamento nonostante avesse più di 50 anni, e chi infine ha criticato l’immobilismo dei sindacati per non aver sostenuto le loro ragioni.

L’incontro con i sindacati - Abbiamo ricontattato i sindacati per fare il punto della situazione sull’incontro che c’è stato con la direzione dell’EOC. I sindacati spiegano che l’incontro è stato convocato in particolare per risolvere due casi nati dalla richiesta di dispensa dal lavoro notturno, a cui era seguito il licenziamento. “Un caso è stato risolto positivamente – ci spiega Gianni Guidicelli dell’OCST - perché c’erano i presupposti per poter mantenere il rapporto di lavoro. Il secondo caso non è stato risolto, perché le problematiche di salute della persona non permettevano di trovare una soluzione all’interno della struttura. Il problema è che per far funzionare i turni servono persone che riescono a farli tutti, altrimenti ci sono colleghi che devono fare solo quelli di notte. Ai Servizi centrali c’è già un numero di lavoratori che non fa i turni notturni e ormai è difficile accettare altre rinunce. Quando ci sono queste situazioni bisognerebbe, laddove possibile, cercare soluzioni alternative. Ma se per motivi di salute del dipendente, non si riesce a trovare una soluzione, per il lavoratore stesso è meglio lasciare il posto di lavoro”.

Da parte sua il VPOD specifica di non aver avviato nessuna vertenza. “Le cose descritte dalle testimonianze sono fuorvianti rispetto a quello che accade nei Servizi centrali, ci sono dei malumori legati all’organizzazione che è in divenire, ma non si tratta assolutamente di mobbing. Come in tutti i posti di lavoro, ci sono problematiche tra colleghi e capi ma non c’è mobbing”.

Il Direttore Generale dell’EOC, Giorgio Pellanda, qualche giorno fa ci ha confermato che Piero Luraschi Vice direttore, Capo Area risorse umane si sta occupando della vicenda, proprio con i sindacati. Pellanda tuttavia ha ribadito che il clima non necessariamente è dettato da comportamenti scorretti della direzione della struttura, quanto dalle difficoltà di una parte del personale ad accettare nuove condizioni di lavoro, mutate da oltre due anni. 

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