TEST DRIVEOpel Adam – Vivacità nella vita quotidiana

LA NOVITÀ - Che tu sia fermo al distributore di benzina, nei posteggi di un supermercato o davanti a un bar, c’è sempre qualcuno che guarderà la tua Adam. Potrebbe sembrare un accattivante slogan pubblicitario ma è la pura realtà quotidiana di chi ne guida una. Un pregio visto che di solito un’automobile come questa la si compera per apparire. Il suo cavallo di battaglia è infatti la personalizzazione: solo 30'000 sono all’incirca le combinazioni possibili per l’esterno, cui aggiungendo quelle interne possiamo potenzialmente arrivare ad ottenere una milione di Opel Adam ognuna diversa dalle altre. Noi ne abbiamo scelta una chiaramente orientata alla clientela maschile dovuta alla caratterizzazione marcatamente sportiva, che concretamente significa: colore giallo a contrasto con il tetto nero, svariati adesivi anch’essi neri, specchi e calandra rivestiti in (ovviamente finta) fibra di carbonio, cerchi neri con una razza gialla, pacchetto estetico OPC. Pur non essendo Opel un marchio spiccatamente giovanile hanno saputo individuare quali sono i punti chiave nella personalizzazione di un’automobile e sviluppare un’offerta che più articolata di così non si può. Però una piccola “cattiveria” dobbiamo pur aggiungerla, perché l’accattivante personalizzazione riesce a mascherare (o meglio, a valorizzare) un disegno non particolarmente “sexy” per il tipo di automobile, per quanto pulito ed equilibrato. Questa esplosione di colori, adesivi e contrasti fa si che la Adam attiri gli sguardi e susciti la curiosità dei passanti, i quali però si avvicinano sempre con la stessa domanda: “Ma che auto è?” Al che un po’ sorpresi, forse dando un po’ tutto per scontato lavorando nel settore, rispondiamo: “Ma come quale auto è!?! Questa è la nuova Opel Adam! Non ne ha mai sentito parlare?” Un po’ imbarazzato ma non per questo meno curioso prosegue: “No, non l’ho mai vista… Ma come va? È bella?”

QUALITÀ TEDESCA - A questa domanda risponderemo nelle prossime righe, iniziando con il suo collocamento. Tendenzialmente si direbbe che sia una concorrenti della FIAT 500 per il gruppo di utenti a cui si riferisce e per la sua personalità variopinta, tuttavia è una quindicina di centimetri più lunga della torinese e allo stesso tempo appena due centimetri più corta della Mini, il che vorrebbe che si avvicinasse di più a quest’ultima. Tuttavia sia la disponibilità di propulsori nonché le dimensioni interne la fanno restare nel segmento A (cioè quella della 500) anziché farla sconfinare nel B (ovvero quella della Mini). Nonostante le dimensioni la Adam resta infatti un’auto piccolina, nella quale lo spazio per il conducente è pregevole ma diventa ristretto in particolare per la testa di coloro che siedono a tergo, il che la relega agli piccoli spostamenti urani o poco più se a bordo vi sono più di due persone. Per il bagagliaio stessa storia: 170 litri fanno si che non vi si possa stivare più che qualche borsa della spesa. A questo punto alcuni si potrebbero chiedere perché spendere questa cifra per un’automobile da città. Al di la dell’aspetto esteriore, di cui abbiamo già discusso, subentra quello riguardante la cura per i dettagli: scendere da una 500 e salire su una Adam è come scendere da una Dacia e salire su una Volkswagen. I materiali di qualità e le rifiniture di alto livello assicurano un ambiente moderno che, a titolo di paragone, non teme confronti nemmeno con la gamma “DS” di Citroën.

AGILE E DIVERTENTE - Poi arrivano i contenuti. Anche la parte multimediale, d’obbligo per un’auto giovanile, è molto curata: il nuovo ItnelliLink vanta una schermo tattile chiaro, un sistema veloce e un impianto audio Infinity di qualità. Il suo obiettivo è quello di integrare gli Smatrphone e le relative “App” nell’infotainment, il problema è che essendo abilitato unicamente per Android e Appel iOS vi sarà qualcuno che purtroppo non potrà sfruttarne appieno tutte le potenzialità. A livello tecnico non bisogna aspettarsi l’ultimo grido in termini di ingegneria motoristica: un onesto quattro cilindri aspirato, millequattro di cilindrata, erogante 100 cavalli e 130 Newtonmetri è il massimo che si trova per ora in offerta. Un propulsore onesto si diceva, che pur essendo parecchio assetato é perfetto per la città, iniziando ad accusare una certa mancanza di coppia unicamente nelle salite in cui bisogna strapazzarlo un po’. Nemmeno un peccato visto che nel misto stretto la Adam si guida con lo stesso divertimento di una Mini (davvero!) e che in città le dimensioni siano davvero Mini: si trova sempre posteggio e anche nei passaggi stretti non si vive con il terrore di graffiare i cerchi in lega. In Autostrada, poi, la rumorosità è contenuta in relazione alla categoria d’appartenenza.

IN ATTESA DEL BOOM - La Opel Adam vale quindi vale i soldi che costa, su questo non abbiamo dubbi. Allora  come mai sulle strade ticinesi se ne vedono così poche? Forse le manca l’appeal storico che possiedono una 500 o una Mini, o forse c’è soltanto bisogno del tempo come successo a suo tempo per la DS3. Sarà probabilmente quest’ultima visto che proprio poco tempo fa è stata superata la soglia delle mille unità vendute e che quindi, almeno oltralpe, le Adam iniziano a dipingere le varie cittadine elvetiche. Di queste mille la maggior parte sono state acquistate con il motore più prestante, negli allestimenti più ricchi e con un ampio livello di personalizzazione. Forse, a differenza di Mini, chi compra una Adam la compra per sfruttare sul serio le sue potenzialità e non solo per una mera questione di immagine.

SCHEDA TECNICA