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PROVA SU STRADARenault Clio RS: la caduta di un eroe

22.04.13 - 09:00
Motore turbo e cambio doppia frizione sono stati la scelta per avvicinarsi al grande pubblico. Ma à ancora degna dell’ottima reputazione delle sue antenate?
Davide Saporiti
Renault Clio RS: la caduta di un eroe
Motore turbo e cambio doppia frizione sono stati la scelta per avvicinarsi al grande pubblico. Ma à ancora degna dell’ottima reputazione delle sue antenate?

QUALCOSA È CAMBIATO - Mi ero già preparato psicologicamente, con il cellulare pronto per chiamare il chiropratico per fissare un paio di appuntamenti. Non perché in quel momento soffrissi di particolari acciacchi, ma perché dopo aver ritirato una nuovissima Clio RS con l’opzionale “Pack Cup” mi avrebbe aspettato un viaggio di quasi 700 chilometri, destinazione Germania. Chiunque abbia già avuto il piacere di provare sulla propria schiena l’accoppiamento “Clio RS” e “Telaio Cup” avrà sicuramente goduto come un riccio tra i cordoli di un circuito o tra le curve strette di una strada di montagna, maledicendo però quelle sospensioni granitiche nell’uso quotidiano. Dopo aver riposto le valigie nel generoso bagagliaio, preso posto nell’abitacolo conosciuto qualche mese prima con la Clio tradizionale, acceso il propulsore fin troppo silenzioso e messo il cambio doppia frizione nella modalità di marcia automatica, mi accorgo al primo tombino che qualcosa è cambiato: é inspiegabilmente morbida.

UNA STRANA SENSAZIONE - Mi pervade una sensazione strana, una volta percorso qualche decina di chilometri in autostrada. Nonostante l’assetto Cup e i cerchi da 18 pollici la RS digerisce giunzioni, crepe e ondulazioni dell’asfalto come fosse una Clio tradizionale con i cerchi più piccoli di due pollici, e pure i sedili larghi e ben imbottiti sostengono bene il corpo senza massacrarlo, tanto che a disturbare la comodità di marcia vi sono solo i fruscii aerodinamici i quali si fanno parecchio massicci superate le velocità legalmente consentite. È un po’ come essere al volante di una Porsche 911 GT3 RS caratterizzata però dalla marcia e dall’abitacolo ovattato di una Panamera: per quanto possa magari essere affascinante è eticamente scorretto. Piano piano quella strana sensazione diventa sempre più limpida e si tramuta in timore, quello che l’aver reso troppo civilizzata un’auto che era adorata proprio per non esserlo mai stato ne abbia, fondamentalmente, rovinato lo spirito. Una delle mie consolazioni (o fortune, se preferite) è che la regione dell’Eifel, dov’ero diretto in quel momento, è conosciuta per avere parecchie strade ricche di curve per metterla duramente alla prova.

REALTÀ VIRTUALE - Ciò che mi preme più di tutto è scoprire se l’abbinamento tra questo propulsore e quel cambio sia stata azzeccata. Oltre a favorirne i valori di omologazione in termini di consumi ed emissioni, da un punto di vista prestazionale la scelta di adottare un motore turbo è influenzata dal maggiore spunto ai regimi più bassi. Se con una delle precedenti Clio RS ci si doveva districare con il cambio manuale tra punta-tacco e doppiette per tenere il 2 litri aspirato sempre vicino alla zona rossa del contagiri, con la generazione attuale si esce dignitosamente da un curva a soli 3'500 giri al minuto, senza considerare che l’EDC (questa la sigla della nuova trasmissione automatizzata) rende meno complicate e più veloci le operazioni di cambiata. Probabilmente i profani pensaranno che questo sia un aspetto positivo, ma in realtà non è affatto così, perché se oggi mi è sembrato di giocare ad un videogioco di guerra, con le precedenti Clio RS mi sembrava di essere in prima persona sul campo di battaglia imbracciando il fucile e combattendo contro il nemico. Che in quel caso, era solitamente una Golf GTI o una Mini Cooper S. Ora invece è tutto diluito, dalle prestazioni pure alle sensazioni.

ILLUSIONI - Il problema è che, proprio come temevo, anche a livello telaistico è stato sacrificato gran parte del suo pedigree. Nel misto stretto è ancora possibile ricavare qualche soddisfazione, anche perché l’1,6 litri turbo sfoggia una bella potenza unicamente nei primi tre rapporti, dopodiché sembra perdere una cinquantina di cavalli per strada nonostante la benzina a 100 ottani. Nella modalità “Race” gli ingegneri della Renault Sport hanno avuto la brillante idea (senza ironia, questa volta) di disattivare completamente tutti gli aiuti di guida elettronici e far si che, oltre sul comportamento della vettura, chi guida avesse il pieno potere decisionale anche sul cambio. Ma questi sono gli unici edulcoranti di un piatto parecchio insipido. Sentire il limitatore quando la ruota interna è alla disperata ricerca di trazione fa spuntare un sorriso, ma al contempo ci si chiede a cosa serva un differenziale elettronico che sembra essere perennemente in sciopero quando sulla Mégane RS ve n’è uno meccanico che la fa sembrare un’auto da corsa. Stesso discorso quando di tanto in tanto il posteriore mostra la vecchia, cara e buona abitudine ad allargarsi nei veloci movimenti d’ingresso e ad alzare la ruota posteriore interna, perché subito dopo essersi accontentati che dopo tutto la più pepata tra le Clio inizia a scodinzolare come un cagnolino dalla felicità quando la si strapazza, si scopre invece che tende a “sedersi” come fosse una vecchia campionessa olimpionica il cui sport preferito si pratica ora sul divano. Tranne quando si deve frenare, perché li anche rispetto alla concorrenza più tosta sembra non conoscere sfida. Ma tornando alla guidabilità, quando il ritmo diventa poi ancora più veloce le cose non migliorano granché, perché l’eccessivo rollio ne ha rallentato parecchio le reazioni e allungato i tempi dei trasferimento di carico, mentre lo sterzo elettronico ha reso quest’ultimo molto più avaro nel trasmettere le informazioni sul manto stradale sebbene la precisione non sia stata fortunatamente intaccata.

CAMBIO DI CONCORRENZA - Quanto scritto sopra è, chiaramente, espresso paragonando a quanto per oltre un decennio ci hanno fatto divertire le sue antenate. Presa in confronto con altre concorrenti che usano lo stesso concetto (piccolo motore sovralimentato, cambio doppia frizione, differenziale elettronico) l’ultima RS riesce a tenere parecchio la sfida, e anzi sembra che insegni in particolare al gruppo Volkswagen come si dovrebbe comportare una piccola sportiva. Il problema è che le persone che sono interessate a un’auto del gruppo tedesco probabilmente sono troppo schizzinose per scegliere il marchio Renault, mentre i precedenti proprietari delle RS non troveranno nella nuova Clio quellO che hanno ottenuto con la precedente generazione. Più che essere un giornalista automobilistico, negli ultimi tempi mi sembra di essere un drammaturgo o di redigere articoli funebri. Peccato. Perché abbiamo perso un altro dei nostri eroi.

 

 

ModelloRenault Clio
VersioneRS 200 EDC
Motore4 cilindri in linea, turbo, benzina
Cilindrata1'618 cc
Potenza200 cv @ 6'000 giri/min.
Coppia240 Nm @ 1'750 giri/min.
TrasmissioneCambio doppia frizione a 6 rapporti, trazione anteriore, differenziale elettronico
Massa a vuoto1'279 kg
Accelerazione 0-100 km/h6,7 secondi (dichiarato)
Velocità massima230 km/h (dichiarato)
Consumo medio6,3 L/100 km (dichiarato)
Prezzo30'900 CHF
Prezzo esemplare provato35'900 CHF
  
CI PIACEInsegna qualcosa alle sue concorrenti
NON CI PIACEUn tempo semplicemente non ne aveva

 

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