PROVA SU STRADAVolkswagen up!: Una piccola capace di grandi imprese

LE PIACE L’AUTOSTRADA - La Volkswagen up! è un’automobile piccola, ma per essere un’automobile piccola sa fare molte cose, e queste le sa fare piuttosto bene. Prendiamo per esempio l’autostrada, in assoluto l’ultimo luogo in cui vorreste viaggiare quando avete tra la mani una city-car. Ma la piccola di Wolfsburg, guarda caso, fa eccezione. A differenza delle sue concorrenti resta infatti silenziosa aggradando gli occupanti con un comfort da automobile di categoria superiore. Non da Passat, intendiamoci, ma da Polo, che per un’auto lunga appena tre metri e mezzo spinta da un tre cilindri aspirato non è cosa così scontata. Oltre al motore che resta bello tranquillo senza invadere l’abitacolo, questo (nella variante da 75 cavalli) offre una potenza corretta anche sopra ai 120 km/h accontentandosi di 6 litri di benzina ogni 100 km, e nonostante le piccole dimensioni non diventa mai nervosa né subisce le influenze aerodinamiche laterali che spesso affliggono auto di questa categoria.

TANTO SPAZIO - Il bello della up! è che ti riserva sempre qualche sorpresa, in particolare se ti capita l’occasione per guidarla più di qualche giorno. Non si possono a questo proposito spendere due righe per lo sfruttamento dello spazio, a cominciare dal bagagliaio la cui capienza (251 litri) non è per nulla dissimile da quella di un’Audi A1. O ancora l’abitacolo in cui persino chi scrive – alto 1 metro e 90 – non ha avvertito spiacevoli sensazioni vicine alla claustrofobia ma ha anzi sempre trovato lo spazio per le sue gambe lunghe. I posti riservati ai passeggeri posteriori chiaramente non possono vantare lo stesso miracolo, ma considerate le sue dimensioni non si può certo esprimere un parere negativo. Alla Volkswagen, cui piace sempre dare una risposta scientifica a tutto, afferma che tutto quanto descritto nel paragrafo è stato possibile grazie ad un passo (distanza tra le due ruote) molto ampio in relazione alle dimensioni nonchè a un reparto sospensioni particolarmente compatto

L’ALZAVETRO DELLA DISCORDIA - Immersi nel traffico cittadino si scatta bene ai semafori e ci si muove con agilità, raccolti in un abitacolo che come detto non lascia spazio a desideri e non fa emergere sensi di frustrazione per il fatto di trovarsi a bordo di un’auto scomoda o economica, caratteristiche estranee ala up!. La qualità per l’abitacolo è assai decorosa; soltanto qualche dettaglio trascurato in ottica di risparmio stride con le restanti attenzioni. Ne sono un esempio gli alzavetri, ubicati singolarmente sulla portiera del rispettivo lato. Ciò significa che per alzare o abbassare il finestrino del passeggero ci si deve sporgere fino all’altra portiera della macchina: la Fiat Panda, posizionandoli entrambi al centro, ha risolto la questione con maggiore eleganza. Piccole disattenzioni come queste sono però compensate da un corredo tecnologico di tutto rispetto: climatizzatore, un sensore in grado di evitare tamponamenti al di sotto dei 30 km/h frenando automaticamente la vettura o il bel navigatore portatile che include il computer di bordo sono tra i suoi fiori all’occhiello.

I DUBBI SUL PREZZO - Piacevole da guidare, la up! sfoggia un comportamento dinamico, quasi sportivo, dimostrandosi ben piantata a terra e reattiva, senza reazioni brusche e nel pieno della prevedibilità, con un motore molto divertente da strapazzare ma che all’occorrenza sta stare parco richiedendo 5,4 litri effettivi ogni 100 km come dimostrato dalla nostra prova. Ma la piccola Volkswagen è davvero priva di difetti? Escludendo quelle sviste indicate nel paragrafo sopra, se consideriamo che si tratta di una city-car è ben difficile trovare qualcosa fuoriposto, ma sempre considerando che si tratta di una city-car bisogna pur ammettere che il prezzo non è esattamente dei più bassi. Con gli accessori a richiesta il nostro esemplare presenta un conto di 21'600 franchi, cifra con la quale si potrebbe puntare ad automobili di categoria e quindi dimensioni maggiori. Ma a quel punto si ripresenta sempre il solito dilemma sull’essere il migliore tra i piccoli o mediocre tra i grandi.