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TEST DRIVEGrinta e agilità per la Volvo XC40 T5

04.12.19 - 06:00
Il Suv cadetto con motorizzazione benzina turbo di punta convince per prestazioni offrendo una guida docile e maneggevole. Con ottimo livello di accoglienza per l’intero equipaggio.
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Grinta e agilità per la Volvo XC40 T5
Il Suv cadetto con motorizzazione benzina turbo di punta convince per prestazioni offrendo una guida docile e maneggevole. Con ottimo livello di accoglienza per l’intero equipaggio.

Il turbo per amico, non più solo per i diesel: ormai la stragrande maggioranza dei propulsori a benzina adotta in pianta stabile la moderna tecnologia di sovralimentazione a gas di scarico, che consente una spinta più “rotonda”, omogenea ed efficace già dai regimi più bassi, a tutto vantaggio della guidabilità. Come mostra l’agile XC40 nella versione di punta T5, dotata del quattro cilindri da 247 cv.

Che carattere di guida distingue questa XC40?
Il motore svedese offre infatti un’erogazione piena con riprese vivaci, merito – al pari di diverse altre unità di queste caratteristiche – di una coppia massima sviluppata quanto più estesamente sull’arco di erogazione: nel caso specifico, i 350 Nm di punta sono costanti tra 1800 e 4800 giri, raggiungendo in pratica valori molto vicini a quelli di un moderno turbodiesel di pari cubatura (400 Nm per la XC40 D3 da 190 cv, per restare in casa Volvo), ma con un risparmio di peso attorno ai 50 kg tutti concentrati all’avantreno, data la maggior leggerezza del propulsore; anche per questo, la T5 AWD sfoggia una piacevole sensazione di leggerezza, anche nell’impiego quotidiano, dove sembra spesso di trovarsi alla guida di un’auto più compatta. Non che il Suv svedese sia grande, con una lunghezza contenuta in 4,43 metri, seppur a fronte di una larghezza estesa a 1,87 metri. Con il contributo dell’allestimento di vertice R-Design (in listino a 57'700 CHF), che include un assetto ribassato di 10 mm rispetto a quello standard, la vettura accentua in effetti le proprie qualità dinamiche, che comunque non sono mai esasperate nemmeno impostando la modalità di marcia più sportiva. Come gli altri modelli, anche la “cadetta” della marca nordica rispetta la filosofia di base che vuole automobili equilibrate, docili, rassicuranti e sicure, lontane da ogni eccesso. La guida dinamica è in ogni caso piacevole sui percorsi misti, dove la T5 mostra un passo di tutto rispetto insieme ad una bella maneggevolezza, prima di segnalare il progressivo avvicinarsi dei suoi limiti attraverso una crescente ma progressiva sensazione di sottosterzo, mai eccessiva né fastidiosa. La stessa sterzata è pronta e piuttosto diretta, decisamente leggera nel comando, seppur sensibile appena il giusto. Il tutto con eccellenti qualità di motricità, assicurate dalla trazione AWD integrata dagli efficaci controlli elettronici di trazione e ripartizione.

Reattiva e fluida, offre anche viaggi rilassanti.
Docilità e rotondità di erogazione del quattro cilindri benzina sono sempre ben presenti e giusto in piena accelerazione, nella zona più alta del contagiri, l’erogazione tende a farsi un pelo esuberante e meno dosabile; caratteristica appena avvertibile dai più esigenti in tema di pilotaggio, ma in ogni caso non serve “spremere” la meccanica per ottenere variazioni di andatura ben consistenti: lo scatto da fermo ai 100 km orari richiede appena 6,5 secondi, con una punta massima di 230 km/h. Tanta vivacità si paga tuttavia sul piano dei consumi: nel nostro test su percorso misto non siamo andati oltre medie di 10 l/100 km. Sintonizzato al carattere Volvo il cambio automatico Geartronic a otto rapporti (prodotto dalla giapponese Aisin), con classico convertitore di coppia; offre passaggi di marcia dolci e docili, appena meno immediati in scalata ed in ripresa. Con l’ultima marcia il regime ad andatura autostradale rimane ben sotto controllo e contribuisce alla sensazione di isolamento acustico, seppur con qualche fruscio aerodinamico più udibile. L’abitacolo è compatto ma ottimamente studiato sul piano ergonomico, contribuendo all’eccellente benessere di marcia offerto dalla vettura. In plancia spicca il consueto schermo verticale da 9 pollici del sistema multimediale, con i suoi pregi e difetti: è ampio, comodo da comandare e dotato di buona reattività al tocco, ma non sempre del tutto intuitivo oltre ad integrare i comandi della climatizzazione, che obbligano a qualche passaggio in più rispetto ai convenzionali comandi separati. L’ambiente di bordo può essere configurato nella tonalità bicolore anche decisa, piacevole e fresca; cura e qualità sono di livello adeguato. Confortevoli le poltrone anteriori, seppur dal contenimento laterale poco evidente, e più che valida la libertà di movimento posteriore, con tunnel centrale attrezzato e passaggio per oggetti lunghi. Il bagagliaio offre una cubatura più che discreta (460/1336 litri), potendo aggiungere il piano di appoggio sollevabile in verticale per frazionare il volume. Nello spazio sottostante c’è un ulteriore alloggiamento dove può trovare posto il telo avvolgibile di copertura.

Trovi la Volvo XC40 T5 da...

EMIL FREY SA, AUTO-CENTRO NORANCO-LUGANO

 


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