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PRIME IMPRESSIONIRenault Megane: perde l’accento, ma piace di più.

24.12.15 - 08:42
Megane anziché Mégane. La media di casa Renault rinuncia all’accento non solo nel nome ma anche nella sostanza: meno caratteristica e più mainstream, per paicere ad un pubblico ancora più ampio.
Renault Megane: perde l’accento, ma piace di più.
Megane anziché Mégane. La media di casa Renault rinuncia all’accento non solo nel nome ma anche nella sostanza: meno caratteristica e più mainstream, per paicere ad un pubblico ancora più ampio.

Una spruzzata di Talisman, lampi di Espace ed una strizzata d’occhio alla recente Suv compatta Kadjar, ed ecco completata la ricetta-cocktail della Megane quarta generazione. Tutta nuova, anche se direttamente ispirata, non solo nel design, ai modelli di ultima generazione già esistenti: le Case mettono sempre più in primo piano l’identità di marca. La “presenza” della vettura è dunque molto familiare, ma anche curata: i tratti della carrozzeria raccontano attenzioni meticolose a volumi e proporzioni, alla ricerca di un equilibrio capace di legare il caratteristico frontale Renault fortemente espressivo con fiancate e coda di pari peso e volume. Proprio il retrotreno, in verità, riserva piacevoli sorprese, specie la sera grazie agli inediti gruppi ottici con sottili linee a led estese quasi per l’intera larghezza della coda.

La Megane eredita dalle ultime nate pure il pianale modulare, che ne cambia nemmeno poco le proporzioni: in lunghezza si apprezzano 64 mm in più (per un totale di 4,36 m), l’altezza è leggermente inferiore mentre crescono carreggiate e passo (+ 28 mm). La vettura che ne risulta è dunque più piantata a terra, nonché più accogliente. Al mercato svizzero Renault riserva tre motori benzina e due Diesel: i primi costituiti dalla versatile unità 1.2 Turbo nelle varianti 100 e 130 cv più il 1.6 da 205 cv riservato alla GT, versione di punta all’esordio di commercializzazione; a gasolio troviamo il 1.5 da 110 cv e il 1.6 da 130 cv. Tre gli allestimenti, Life, Zen, Bose cui si aggiunge quello specifico GT, con prezzi che partono da 19.900 CHF; distribuzione in rete a partire da febbraio 2016.

Internamente, l’ambiente appare subito piuttosto ben rifinito, anche qui ispirato da vicino allo stile delle ultime Renault; sulle versioni alto di gamma domina il vistoso display touch verticale da 8,7 pollici in altezza per 7” di larghezza del sistema R-Link 2. Insieme alla strumentazione anch’essa digitale, configurabile secondo diverse grafiche e colorazioni oppure intonata alle diverse modalità di guida preselezionabili, il maxi schermo capacitivo multifunzione domina inevitabilmente l’esperienza di guida. Qualità della grafica e rapidità nei passaggi delle schermate lasciano spazio a miglioramenti, anche se nell’uso quotidiano il sistema risponde con sufficiente prontezza. La posizione di guida è ottima, oltre che pienamente personalizzabile, dietro la sistemazione guadagna circa 20 mm per le gambe e permette viaggi più che comodi a due persone. Vano di carico dalla cubatura in linea con la concorrenza, variabile tra 384 e 1247 litri.

In viaggio. Per prima, guidiamo la ricca GT da 205 cv, anche perché offre di serie sia il cambio EDC doppia frizione a sette rapporti, sia il sistema a quattro ruote sterzanti 4Control. È tutt’altro che una sportiva estrema, rivelandosi veloce, divertente ed accattivante per una guida dinamica, sportiveggiante ma lontano da certe aggressività per le quali non è tagliata. Lasciando piuttosto spazio a stabilità, confort anche acustico di qualità, nonché buon assorbimento delle asperità stradali nonostante l’assetto sportivo. Tra le curve a corto raggio, le ruote posteriori sterzano controfase riducendo il diametro di volta ed incrementando significativamente agilità e rapidità di passaggio da un appoggio all’altro, effetto ben avvertibile già con ritmi appena “allegri”: si guida rapidamente con due dita sul volante, ben poco sforzo e su traiettorie precise da lasciare bei sorrisi.

Si fa notare il cambio a sette rapporti, rapido e diretto quanto basta per “solleticare” (non eguagliare) l’impressione del DSG delle Golf più potenti; eccellenti le palette fisse (metalliche) al volante, da vera Gran Turismo. Quanto al motore, i 205 cavalli sono ben presenti, ma l’erogazione assai omogenea e regolare già dai bassi toglie un po’ del piacere di allungare verso la zona rossa. Lo “zero-cento” è coperto in 7”1: interessante, tuttavia non esaltante. Con una punta massima di 230 km orari, sulle Autobahn tedesche si viaggia a ritmi più che elevati, mentre con piede di velluto si può avvicinare il consumo medio dichiarato (6 L/100 km). La Megane Diesel di punta, 1.6 130 cv (0-100 km/h in 10”, percorrenza media 4 L/100 km), offre comportamento e guida più standard, tuttavia pienamente convincenti nell’ottica della fitta concorrenza del segmento; comfort di qualità, bel compromesso maneggevolezza/agilità ed eccellente vivibilità a bordo sono le note più in vista.

 

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