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APPROFONDIMENTO“Dobbiamo correggere il tiro su Via Sicura”

24.04.15 - 09:10
Molte associazioni ed iniziative chiedono una revisione di Via Sicura. Tra di loro anche il consigliere nazionale Fabio Regazzi, il quale ha depositato un’iniziativa parlamentare.
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“Dobbiamo correggere il tiro su Via Sicura”
Molte associazioni ed iniziative chiedono una revisione di Via Sicura. Tra di loro anche il consigliere nazionale Fabio Regazzi, il quale ha depositato un’iniziativa parlamentare.

Via Sicura non piace. Più tempo passa e e maggiore diventa la schiera di scettici. Così le singole persone si riuniscono, creano associazioni e promuovono iniziative per chiedere una revisione di questo pacchetto di norme che ha fatto tanto discutere anche al di fuori dei confini nazionali.

Lo scorso autunno è per esempio nata in Vallese l’Asccoiazione Stop agli Abusi di Via Sicura (ASAVS), la quale sta con impegno, metodo e cognizione di causa lavorando ad un’iniziativa che dovrebbe essere presentata entro l’estate. Molti i consensi già raccolti sulla pagina Facebook creata sia in lingua francese che italiana, tramite la quale il comitato informa sullo stato dei lavori. In cantiere v’è anche “Via Humana” che, però, al momento non vuole ancora addentrarsi in impegni politici. “Attualmente stiamo raccogliendo le testimonianze di persone comuni che hanno avuto grattacapi sia privati che professionali a causa di Via Sicura, situazioni non di reale “pirateria stradale” ma in cui può incappare qualsiasi cittadino” ci informa Anja Tschopp. “Una volta superata questa fase inizieremo a sensibilizzare la popolazione e ad agire!”

A livello politici si è invece attivato Fabio Regazzi, PPD, consigliere nazionale, il quale ha depositato un'iniziativa parlamentare. "Il parlamento è andato troppo in là e di conseguenza dobbiamo ammetterlo e correggere il tiro. Non bisogna ovviamente ridurre le sanzioni per i reati gravi bensì ridurre le pene minime, questo perché un giudice deve poter tener conto delle circostanze personali, dei precedenti e delle eventuali attenuanti di chi ha commesso un'infrazione. Chi in trent'anni non ha mai subito un ritiro patente deve essere trattato diversamente da chi è recidivo o chi nel commettere l'infrazione ha causato un'incidente." Concretamente Regazzi chiede che la pena detentiva per quegli automobilisti che finiscono nel calderone dei "pirati della strada" - termine peraltro inappropriato e sul quale potremmo a lungo discutere - venga abbassata da 0 a 4 anni (oggi da 1 a 4) mentre la durata minima del ritiro della licenza di condurre, oggi fissata ad un anno, venga portata a sei mesi

Via Sicura, insomma, potrebbe presto essere oggetto di una revisione. Gli scettici si stanno mobilitando da più fronti dando voce ad un sentimento finora inespresso da una buona fetta di popolazione. Affaire a suivre.

 

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