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PRIME IMPRESSIONI - ESCLUSIVASuzuki Celerio - Niente tendenze: preferisce la concretezza

22.12.14 - 01:06
Non è molto sexy, quindi difficilmente la vedremo in città. Ma se non avete bisogno della trazione integrale è difficile trovare altrettanto spazio in così pochi metri e a prezzi così bassi.
Suzuki Celerio - Niente tendenze: preferisce la concretezza
Non è molto sexy, quindi difficilmente la vedremo in città. Ma se non avete bisogno della trazione integrale è difficile trovare altrettanto spazio in così pochi metri e a prezzi così bassi.

A volte noi giornalisti del settore automobilistico siamo messi a dura prova, per così dire. Capita che trascorri un giorno tra i cordoli a spremere una sportiva da quasi 500 cavalli mentre il giorno successivo ti ritrovi a bordo di una piccola asiatica il cui listino prezzi parte da 10’990 franchi. Un cambiamento radicale che ti impone criteri di valutazione altrettanto differenti.

La piccola asiatica in questione risponde al nome di Suzuki Celerio. Un modello che da solo avrà il compito di sostituirne due: la Alto e la Splash. Da un punto di vista pratico, in effetti, si situa proprio nel mezzo tra i 3,5 metri di lunghezza della prima e i 3,72 della seconda. In questo caso a colpire è la quantità di spazio che, in contrapposizione con le dimensioni esterne di appena 3,6 metri, si ritrova non appena si apre una delle quattro portiere o il portellone del bagagliaio. Quest’ultimo può contenere qualcosa come 257 litri, che per intenderci è più di quanto possa offrire una Swift nonostante i suoi 25 centimetri di lunghezza in meno. La Celerio sembra uno dei quei monolocali arredati seguendo la filosofia di IKEA che, limando un po’ qui e limando un po’ la, trasformano 20 metri quadrati di appartamento nella sala pranzo di un palazzo ducale. In questo caso si è lavorato parecchio sullo spazio per la testa: chi siede dietro in realtà non ha problemi nemmeno con le gambe, ma anche per chi si mette al posto guida e come il sottoscritto appartiene alla taglia degli “uno e novanta” gode ancora di una bella sensazione di spazio.

In molti potrebbero pensare che scorrazzando il giorno prima con un bolide a otto cilindri mettersi alla guida della Celerio si possa soffrire di depressione. Certo: dovendo scegliere con quale delle due iniziare la giornata, ovviamente sarebbe la prima. Però la piccola Suzuki in realtà è piacevole da guidare, quasi divertente poiché un’automobile come questa solitamente non va presa troppo sul serio. E invece le prestazioni non sono affatto malvagie per un motore da soli 68 cavalli, il sound dei tre cilindri piacerà ai più scalmanati perché ricorda di “flatsix” di casa Porsche e in autostrada si possono tenere delle buone velocità senza dover insistere con l’acceleratore. Anche il cambio è altrettanto valido: preciso e leggermente contrastato senza essere troppo pesante. Azzeccata anche la scelta dei rapporti con cui si gode di un buono spunto ai bassi regimi nei primi quattro mentre il quinto, astutamente allungato, permette di tenere a bada la voce del motore a velocità costanti. Le dimensioni quasi minute ne fanno prevedibilmente una campionessa di maneggevolezza, tanto che col raggio di sterzata estremamente ridotto (entro i 10 metri) nessuna via sembra troppo stretta per essere imboccata. Lo sterzo diretto e consistente piace nelle rotonde mentre l’assetto potrebbe essere più morbido per favorire un minimo la comodità nei tratti con pavé, asfalto dissestato, giunzioni o binari.

Il prezzo gioca un ruolo incredibilmente influente nella valutazione di un’automobile come questa. Per esempio potrei dire che è piuttosto rumorosa alle velocità autostradali, che il motore al minimo emette qualche vibrazione di troppo o che sedili in curva non sono particolarmente contenitivi. Ma poi ritorni sempre sui due soliti punti: primo che non si tratta di aspetti particolarmente rilevanti per un’automobile di questa categoria, secondo che in ogni caso con un prezzo così basso è impossibile chiedere di più perché quello che già offre è assolutamente ragguardevole. Ed è vero. I materiali non sono distanti da quanto offrono parecchie concorrenti addirittura del segmento B, il layout della plancia è razionale e pulito, la qualità costrittiva curata pur badando al sodo. Lo stesso discorso vale quando si sfoglia il listino prezzi dando un’occhiata alla dotazione di serie dei vari allestimenti. Forse qualcuno potrebbe desiderare il climatizzatore automatico. Altri un sistema di navigazione. Ma quando la versione meglio equipaggiata costa appena 4’000 franchi in più della versione base è quasi scorretto chiedere di più. E se non siete d’accordo provate a fare quattro calcoli con una qualsiasi altra auto di un qualsiasi altro costruttore.

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