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CANTONE«La creatività? Non si insegna: si coltiva»

20.03.17 - 06:54
Senza una base da cui partire, non c'è scuola che tenga.
Tipress
Domenico Lucchini, direttore Cisa
Domenico Lucchini, direttore Cisa
«La creatività? Non si insegna: si coltiva»
Senza una base da cui partire, non c'è scuola che tenga.

LUGANO - Imparare a essere registi, autori , fotografi: Domenico Lucchini, direttore del Cisa, la creatività si può insegnare?

«Essere creativi significa saper pensare l'impensabile. È una meravigliosa proprietà del cervello umano che non è ancora ben compresa e che non viene riprodotta dalle macchine che costruiamo. La creatività non è algoritmica, esce dagli schemi. Più che insegnare, la creatività si può coltivare. Senza una base da cui partire, non c'è insegnamento che tenga».  

Essere autori: dove finisce il talento e dove comincia la tecnica?

«Un autore, oggi, è tanto più autore, vitale e autonomo, quanto più è in grado di scegliere di volta in volta linguaggi e modelli narrativi in totale libertà. Nel settore audiovisivo è cambiato tutto in pochi anni. È dunque necessario innovare la formazione».

Perché frequentare una scuola?

«Perché oggi il livello di professionalità richiesta è altissimo e l'improvvisazione non è ammessa. La missione del Cisa è di generare, incrementare e diffondere competenze e abilità, in ambito cinematografico, televisivo e multimediale».

Prospettive occupazionali?

«L'audiovisivo è un mondo in continua espansione ed evoluzione con una crescente domanda. L'80% dei nostri diplomati entra direttamente nel mondo del lavoro, entro breve tempo dal conseguimento del titolo di studio».

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