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SVIZZERAAddio all'università per aiutare i genitori disoccupati

13.11.17 - 06:03
Il fenomeno degli over 50 rimasti senza lavoro è in crescita, così come quello dei figli - almeno 5'700 - che rinunciano al proprio percorso di vita per dare una mano alla famiglia
Addio all'università per aiutare i genitori disoccupati
Il fenomeno degli over 50 rimasti senza lavoro è in crescita, così come quello dei figli - almeno 5'700 - che rinunciano al proprio percorso di vita per dare una mano alla famiglia

ZURIGO - Il più giovane a uscire allo scoperto è Tim, nome fittizio: ha 27 anni e vive in un appartamento da tre locali e mezzo con i genitori. Non fa più vacanze, non si concede sfizi: quello che può lo mette in famiglia. Suo padre ha perso il lavoro a 56 anni, durante una ristrutturazione aziendale; sua madre a 53. Gestiva un negozio, poi la crisi, poi l'e-commerce. Tim è così entrato a far parte di "Salviamo gli over 50 Svizzera", organizzazione mantello dedicata a un fenomeno sempre più esteso e preoccupante, che sta snaturando la realtà e l'esistenza dei figli. 

In Ticino i "disoccupati anziani" sono il 23% - In Ticino, alla fine di settembre, i disoccupati sopra i 50 anni erano 1'565, pari al 23% della "forza lavoro senza lavoro". Per la Segreteria di Stato dell'economia sono i «disoccupati anziani»: persone per cui rientrare nel giro è più difficile, di certo molto più lungo e impegnativo. Per Travail.Suisse, invece, sono genitori che a malincuore stravolgono scelte e percorso di vita dei giovani. «Corrono il rischio di uscire per sempre dal mondo del lavoro – spiega Matthias Kuert Killer, a capo delle politiche sociali – in un momento in cui i figli hanno ancora bisogno di loro, dal punto di vista educativo e finanziario».

Ventimila entro il 2020, se non cambia - Il ricorso ai pensionamenti anticipati, «non più generosi come una volta», ha aggravato la situazione. Così oggi pare siano almeno 5'700 i giovani elvetici nel frattempo venuti in aiuto di mamma e soprattutto papà: «Il numero dei disoccupati uomini - osserva Daniel Lampart, capo economista dell'Unione sindacale svizzera (Sgb) - è al suo massimo». Ma rischiano di salire a 20mila entro il 2020, stima Daniel G. Neugart, presidente di Salviamo gli over 50.

L'ultima spiaggia prima degli aiuti sociali - C'è chi abbandona l'università, chi condivide i primi spiccioli guadagnati durante l'apprendistato; chi ritarda il progetto di andare a vivere da solo – o con qualcun altro –, per non trovarsi poi magari a dover pagare spese doppie. E tutti, nolenti, umiliano i genitori, che si sentono in colpa anche sulle prime, quando ancora riescono a tenerli fuori dai loro problemi ma capiscono di non essere in grado di garantire loro più nulla. Fino a che si ritrovano perfino ad accettarne l'aiuto domestico: spesso un'iniziativa personale dei ragazzi, ostili all'idea che i parenti siano costretti a ricorrere agli aiuti sociali. 

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COMMENTI
 

samarcanda 6 anni fa su tio
Non ci sono più parole.

Mag 6 anni fa su tio
Ma gli scienziati della politica a Berna, coi piedi al caldo A VITA, che cosa fanno? Discutono sull'innalzamento dell'età pensionistica di uomini e donne. E' come se un ingegnere progettasse come poter alzare un ponte su un fiume, mentre ogni anno il medesimo ponte sprofonda di mezzo metro sul fondo. Davanti ad un fatto come questo la gente direbbe che il progetto d'innalzamento va immediatamente abbandonato cosi' come chiunque ci stia lavorando. Invece per quanto riguarda la disoccupazione over 50, disoccupazione giovanile, dumping salariali e sfruttamento del lavoro, le persone che dovrebbero difendere e rappresentare il popolo (ma spesso anche il popolo stesso) continuano a "progettare l'innalzamento del ponte", come se questo fosse completamente sicuro; inoltre continuano a prendere almeno 10 carte al mese puntuali e senza rischi, facendo gli "sboroni" sulla politica estera ma coi soldi di Pantalone.

roma 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
...discutono sull'innalzamento dell'età di pensionamento, partecipano alle sedute per spendere 8 mia per degli aerei da combattimento (perchè non ci sono i soldi per le pensioni), tagliano qualche nastro, presenziano agli aperitivi e poi, sfiancati, si trascinano nei rispettivi consigli di amministrazione.

francox 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
Lavorano come matti, tra una cena e l'altra insistono nel dire che il frontalierato è una ricchezza per il Ticino e per i cantoni di frontiera, tanto loro di grana ne hanno e ne avranno sempre. E poi fanno muro per pararsi il sedere l'un l'altro (v. argo1) e sorridono nelle telecamere nel periodo pre elettorale. Si capisce che siano sfiancati dal duro lavoro!

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
Avete perfettamente ragione nella vostra satira. Quando rappresenti un popolo, la sola idea della responsabilità che hai, non dovrebbe farti dormire di notte e, dopo un paio di anni che fai quel lavoro, dovresti per forza lasciare il posto a qualcun altro a causa del burn-out. Altro che legislature di 5 anni con cariche politiche che durano decenni e sempre freschi come rose pronti a parlare davanti alle telecamere. Un vero rappresentante del popolo avrebbe il terrore di apparire anche un solo minuto davanti alle telecamere a causa delle occhiaie e del suo pallidume causato dallo stress del suo lavoro. Fare il "rappresentante del popolo" dovrebbe essere un di quei lavori che nessuno vorrebbe fare. Invece è l'esatto contrario. Chi va a rappresentare il popolo ci rimane a vita e non scappa neanche se lo arrestano per qualche reato penale. Capite ora come ci si dovrebbe arrabbiare davanti al fatto che il popolo accetta tutto questo come se fosse normale ...

Bandito976 6 anni fa su tio
Risposta a Mag
Ho smesso di arrabiarmi. Me ne sbatto come fanno loro. Non mi sento piú patriottico. Fintanto che il mio paese non mi dimostra di fare gli interessi del popolo

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a Bandito976
Sai cosa ho imparato col tempo, che se il popolo non si occupa dei politici e della politica, questi comunque si "occuperanno" del popolo, che tu lo voglia o meno. La libertà e la democrazia si preservano solo con una costante vigilanza sulle persone che vengono elette a rappresentarla. Troppo potere e troppi soldi a lungo andare causano sempre "delirio di onnipotenza".
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