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MONDOTwitter e il limite dei 140: è davvero la fine

08.11.17 - 18:24
Conclusa la fase sperimentale, il social ha raddoppiato la lunghezza dei messaggi
Twitter e il limite dei 140: è davvero la fine
Conclusa la fase sperimentale, il social ha raddoppiato la lunghezza dei messaggi

SAN FRANCISCO - Twitter dà un colpo di spugna alla sua caratteristica più peculiare: il limite dei 140 caratteri per la lunghezza dei messaggi. Il social network che ha fatto della brevità il suo tratto distintivo ha deciso di raddoppiare, offrendo la possibilità di scrivere cinguettii lunghi fino a 280 battute.

La novità non è volta tanto a incentivare la condivisione di frasi più articolate, quanto a conquistare gli utenti, evitando loro frustrazioni e perdite di tempo per cercare di stare nel piccolo spazio del microblog.

La svolta di Twitter solleva chi scrive dal dover necessariamente condensare i propri pensieri, consentendo di "sforare". Uno tra i primi ad approfittarne è stato Donald Trump, assiduo utilizzatore di Twitter. Il presidente degli Stati Uniti ha sfruttato subito il formato extra dei tweet per parlare del viaggio in Corea del Sud e in Cina, ma anche per criticare la Corea del Nord ed evidenziare le «centinaia di miliardi di dollari» investiti nel settore militare.

Il limite dei 140 caratteri era nato nel 2006 insieme a Twitter, ispirato alle 160 battute consentite dagli sms sui cellulari quando ancora non c'erano gli smartphone e WhatsApp. Il suo superamento è stato annunciato nel settembre scorso dalla società, che nell'ultimo mese lo ha testato.

La sperimentazione ha dimostrato che il maggiore spazio concesso agli utenti non snatura la piattaforma. «Durante i primi giorni del test molte persone hanno usato tutti e 280 i caratteri, ma solo perché era una cosa nuova», racconta la product manager Aliza Rosen. Adesso, svanito l'effetto novità, solo il 5% dei tweet supera i 140 caratteri e solo il 2% va oltre i 190. In compenso, spiega Rosen, si è visto che le persone impiegano meno tempo per pubblicare e che desistono meno frequentemente dal farlo, una volta iniziato a scrivere.

Proprio questo è l'obiettivo di Twitter: attrarre un maggior numero di utenti - che ora sono a quota 330 milioni, ben lontani dal numero a nove cifre di Facebook - e far sì che trascorrano più tempo sul microblog.

Trattenere gli utenti sulla piattaforma è necessario per rafforzare le entrate pubblicitarie di Twitter, che in questo momento intravede il suo primo utile in 11 anni di attività. Gli analisti continuano a essere scettici sulla capacità del social di attrarre più spot, ma l'ampliamento dei messaggi potrebbe invogliare gli inserzionisti.

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