Monta la polemica intorno a Ferrero che difende apertamente l'uso di olio di palma: tanto che i consumatori e qualche rivenditore la boicottano. Ma quanto c'è di vero nel male che fa?
CUGNASCO - È vero, un po' è anche il gusto di prendersela con qualcuno: e di scegliere un bersaglio facile. Ma le polemiche che stanno investendo per l'Europa Nutella, contestata nella decisione di difendere l'olio di palma fin nella pubblicità e boicottata da qualche rivenditore per l'ostinazione con cui Ferrero attenterebbe alla salute dei consumatori, hanno un certo fondamento scientifico. Non è solo un'azienda antipatica e/o riprovevole come sa essere una multinazionale: è un prodotto carico di grassi problematici, giurano gli esperti, a lungo andare responsabili di malattie come l'artrite, il diabete e infine proprio il cancro.
Ma non poi così peggio di altri: tanto che Migros e Coop hanno deciso di continuare a venderla in Svizzera. «L'Istituto federale di valutazione dei rischi della Germania (Deutsche Institut für Risikobewertung) ha esaminato la situazione e ha escluso rischi per la salute dei consumatori - spiega la decisione Luca Corti, responsabile comunicazione di Migros - Dal canto suo, il produttore Ferrero controlla regolarmente il prodotto e ci ha garantito la piena e totale sicurezza alimentare: per queste ragioni Migros ha deciso di non togliere Nutella dall’assortimento». Medesima giustificazione giunge da Coop: «Ferrero ci ha confermato che Nutella non presenta rischi per la salute», dice il portavoce Andrea Bergmann, che smentisce la cronaca arrivata fin sulle pagine dei quotidiani tedeschi e inglesi e precisa: «Nemmeno Coop Italia ha smesso di vendere Nutella: ha ritirato invece uno dei prodotti a marchio».
Ma può lasciar davvero tranquilli la voce del "padrone" che ne ha fatto un business? E quanto c'è di sincero negli allarmismi? Secondo Pierluigi Zanchi, tecnico in nutrizione umana di Cugnasco, qualcosina senza dubbio. L'olio di palma non è esattamente un bene per l'organismo, spiega.
Zanchi, ma non eravamo rimasti che della Nutella dovevamo preoccuparci per altri motivi: la quantità di grassi e zuccheri?
«Diciamo che dovremmo preoccuparci di tutti e tre: grassi, zuccheri e olio di palma».
Che cos'ha l'olio di palma che non va?
«Genera un conflitto tra la qualità dei grassi. Non si tratta della solita ripartizione tra saturi e insaturi, ma di Omega 3 e Omega 6. Acidi grassi essenziali, che nostro organismo non produce e che dobbiamo dunque assumere. Fino a diversi decenni fa, la nostra alimentazione aveva un equilibrio che funzionava».
Poi che è successo?
«Poi sono stati introdotti alimenti e ingredienti troppo elaborati e ricchi di Omega 6. Non solo l'olio di palma: anche quello di girasole o il grasso di cocco. O semplicemente il mais e la soia con cui foraggiare gli animali, che hanno cambiato la composizione del latte e dei grassi della carne macellata, sbilanciando l'equilibrio a favore degli Omega 6».
Gli Omega 6 fanno così male?
«Non di per sé, ma quando sono sproporzionati rispetto alla quantità di Omega 3: due acidi grassi che hanno funzione diametralmente opposta e si bilanciano l'un con l'altro. Al contrario degli Omega 6, gli Omega 3 riducono gli stati infiammatori e la proliferazione cellulare. Va benissimo quando il rapporto è di 1 a 3, 1 a 4. Non quando è di 1 a 20 o 1 a 30, come spesso oggi accade: a causa soprattutto dell'olio di palma».
Che cosa si rischia?
«Un eccesso di Omega 6 può essere responsabile di artrite, di diabete. O del cancro. Con gli Omega 6 diamo l'input allo sviluppo cellulare. Anche di cellule tumorali».
Perché prendersela con Nutella: ne fa uso più o peggio di altri?
«Nutella ne fa uso: ma non più di altri marchi che mettono in commercio biscotti, crackers, dadi. Esistono tante preparazioni che lo contengono. Il problema è proprio questo».
Vale a dire?
«Non va demonizzato il singolo prodotto, magari consumato ogni tanto, ma l'addizione di più prodotti mangiati tutti i giorni. Un discorso che vale per l'olio di palma come per il sale o altri ingredienti che in quantità eccessiva fanno male. Anzi: anche gli alimenti "buoni", consumati in misura smodata, finiscono per diventare deleteri».
E allora: perché proprio lei?
«È come una moda: ogni tanto c'è bisogno di prendere di mira qualcuno. Il fatto che faccia parte del comparto Ferrero incide. Poi, certo, è più facile assumere un maggior numero di Omega 6 con due cucchiai di Nutella che con un po' di brodo».
Ferrero sostiene che lavora l'olio di palma in maniera da ridurre i rischi, con processi di raffinazione più onerosi e sani.
«Non saprei. So di aziende che aggiungono gli Omega 3 come complemento. Ma la cosa migliore resta sempre produrre come dio comanda. In fondo, la Nutella posso fabbricarla anche a casa».
Ricetta?
«Una base di crema di cioccolato già pronta, senza grasso di palma ovviamente; miele e crema pura di nocciole. O, in alternativa al miele, lo zucchero integrale. Ma anche la melassa, che è ricca di minerali. C'è da stupire il palato. In Ticino esiste anche la "nocciovita", un prodotto a base di miele e nocciole. Una volta andava così: la cucina era una combinazione di materie prime grezze».
Ma questa non è "Nutella", direbbe Ferrero.
«Può darsi. A questo punto sarebbe interessante vedere che cosa usavano prima dell'olio di palma. Nei grissini, per esempio, si metteva lo strutto. Ma per i vegani non va bene. Una buona alternativa sarebbe l'olio d'oliva: ma costa di più. Alla fine, è il consumatore che decide.
Oggi però il tempo è sempre meno: davvero c'è chi se fa in casa?
«Certo. C'è gente anzi che si diverte. Addirittura chi parte dalle nocciole intere. In fondo è solo questione di organizzazione. E il tempo speso in cucina ci torna indietro sotto altre forme. Non bisogna dimenticare che l'alimentazione è quel che ci mantiene in vita. Bisogna prestarle cura».
Le altre creme spalmabili in commercio? Sono forse più sane?
«Non sempre. Spesso l'olio di palma è anche nei prodotti bio, con la differenza magari che è "fair trade"».
Quindi addio Nutella e consimili?
«Meglio una fetta di pane con del buon burro d'Alpe e un po' di miele».