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CANTONE/SVIZZERACoop sfida i macellai: «E a noi non resta che chiudere»

06.12.16 - 07:00
Tagli personalizzati della carne, da ordinare online e ricevere a domicilio: così i supermercati rubano ai negozi di vicinato l'ultimo valore aggiunto
Coop sfida i macellai: «E a noi non resta che chiudere»
Tagli personalizzati della carne, da ordinare online e ricevere a domicilio: così i supermercati rubano ai negozi di vicinato l'ultimo valore aggiunto

BRIONE SOPRA MINUSIO - La fettina per il bimbo più sottile, per favore. Ottanta grammi, non di più. Per gli adulti abbondi: giusto il doppio. Ma stia attento, non esageri. Sarebbe troppo. Il petto di pollo: me lo faccia a bocconcini. Lo cucino come spezzatino. Il prosciutto quattro fette, spesse tre millimetri, sia preciso. Non importa quanto viene: ma che non si rovini ad arrotolarlo con le dita, mi serve per degli involtini. Tolga bene il grasso, per favore, a un po' di cotto alta qualità: 40 grammi per il piccolo. Sa, ha nove mesi. Poi glielo frullo.

Pagine di vita quotidiana: da oggi anche sul web - Conversazione da bottega di paese: al bancone della macelleria, dove chi serve è quasi amico e del cliente conosce la famiglia e le abitudini. Ma, da oggi, la scena si sposta online: medesime richieste, disponibilità ad esaudirle senza fare storie o sbuffi. Sorpresi? Nell'epoca dell'e-commerce, strano piuttosto avere aspettato fino adesso: giorno in cui Coop offre ai suoi consumatori la possibilità di ordinare sul web, e ricevere a casa, tagli personalizzati della carne.

Consegne anche in giornata: e il Ticino fa da apripista - Prima di sera, se l'ordine è completato entro le dieci; al più tardi l'indomani sul presto, altrimenti: con consegna organizzata da corrieri interni all'azienda, nelle grandi città, o dalla Posta, in periferia e nei piccoli centri. Che si tratti di Svizzera tedesca o del Ticino: selezionato una volta tanto per inaugurare il servizio.

Unico neo, la soglia di spesa: almeno 99,90 Fr - Finora, la macelleria era esclusa dall'opportunità di Coop@home. L'esordio non poteva avvenire più in grande, garantendo alla gente di "usare" il supermercato alla stregua di un negozio di vicinato. Unica differenza e neo, casomai, la soglia di spesa: che dev'essere di almeno 99,90 franchi, inclusa frutta, pane, verdura e «oltre 13mila articoli di uso quotidiano e più di 1.200 vini d’annata» compresi nell'assortimento, spiega per Coop Ticino Francesca Destefani. Commissione: da 17.90 a scendere, fino alla consegna gratuita per importi superiori a 500 franchi.

«Lo facciamo per il cliente», taglia corto Coop - Una vera e propria sfida alle macellerie, che dir si voglia. «Il cliente deve aver la possibilità di decidere se comprare la carne nel negozio o online, al banco o a libero servizio, secondo i suoi bisogni e le sue preferenze», taglia corta la polemica Coop. «Noi offriamo ai nostri clienti prodotti e prestazioni che vanno incontro alle loro esigenze: ciascuno può decidere di quale servizio usufruire». E se poi qualcuno non è contento, vedi sopra.

Ma «i piccoli muoiono. Per me basta così: smetto» - I macellai, per esempio: non se ne fa mistero, nè c'è da stupirsi. Perché, fino all'altro ieri, andare incontro agli sfizi e soddisfarli era merito e valore aggiunto di chi ti conosce da una vita; di chi ti ha visto crescere ed entrare dalla porta mano a mano con la mamma, e oggi la bistecca lo prepara per i tuoi, di figli. «Non capite? Vogliono far morire i piccoli. Io l'anno prossimo chiudo», sbotta Leonardo Palmieri, macelleria ancora per poco a Brione sopra Minusio, per sedici anni presidente Società mastri macellai e salumieri del cantone Ticino e Mesolcina. «Tenere aperto per una o due persone al giorno: come si fa - ragiona - Sono partito da zero 33 anni fa, ho fatto grossi investimenti. E adesso? Non riesco a recuperare neanche le spese». 

Si predica bene, si razzola male: «Dove sbagliamo?» - La grande distribuzione ha fatto la sua parte, nel contribuire a questa realtà: che, se non è di tutti, è di molti, giura. «Perché nei nostri confronti la gente è prevenuta. È convinta pagherà di più, solo perché siamo piccoli. Ma non è vero. Poi, vuoi mettere? Se si serve da noi, neanche deve prendere la macchina: ma non calcola il carburante e il tempo speso per andare al supermercato oppure oltre confine». Insomma: a volte neanche ci si rende conto. A volte invece sì: e bene. «Me lo sono chiesto spesso, "Dove sbagliamo". Sempre pronti a soddisfare le richieste e le comande. Il fatto è questo: è una questione di mentalità. Si può proporre ciò che si vuole, ma se il consumatore dice "no" non funziona. Invece, la gente predica bene e razzola male. Vuole il negozio di paese ma poi non ci mette piede. E se compra la carne dura da me, il giorno dopo viene a lamentarsi. Altrove, mangia e tace».

E quando le botteghe di paese non ci saranno più? - Quanto alla consegna a domicilio, «noi l'abbiamo sempre fatta». Ma adesso «la vedo nera per i piccoli negozi. Non si riesce più». Si sta a guardare, impotenti: chi si propone di sostituire i macellai anche nel rapporto più che fidelizzato con la clientela. «La grande distribuzione vuole monopolizzare tutto. È una strategia per eliminare la concorrenza. E, quando sarà successo, cosa accadrà?».  

 

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