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Il dispositivo ha festeggiato domenica il suo primo compleanno: con 12 milioni di pezzi venduti, il doppio di iPhone al suo debutto
CUPERTINO - Il debutto era stato in qualche modo deludente: segnato dalle perplessità, moltissime, sul suo possibile successo. Gli Apple store semi-deserti, o quantomeno mai presi d'assalto come si sperava, avevano salutato l'ingresso sul mercato dell'Apple Watch, il 24 aprile 2015: che in dodici mesi ha smentito le previsioni più pessimiste, lasciando indietro ogni dispositivo di casa Apple. C'è da stare allegri, se si pensa che alla fine ha venduto due volte tanto l'iPhone al suo anno d'esordio.
L'azienda di Cupertino non rilascia dati ufficiali, ma gli analisti stimano 12 milioni di orologi venduti, a un prezzo medio di 500 dollari: che significano un giro d'affari di 6 miliardi. Neanche l'iPhone aveva saputo fare altrettanto: fermandosi a 6 milioni, cioè soltanto la metà. Eppure c'è chi ancora lo definisce un flop: perché incapace di trovare un suo scopo originale. L'Apple Watch fa tutto, ma niente di più, osservano i detrattori: pronti a giurare che il declino è prossimo.
Prova ne sia il caso di Joshua Stein, sviluppatore di app di Chicago, 33 anni: sei mesi dopo l'acquisto ha piazzato l'orologio su eBay, deluso da «un software lento» e la scocciatura di doverlo mettere in carica ogni notte, ha raccontato a The Wall Street Journal. «Le sue funzionalità sono ancora troppo limitate», ha dichiarato. Dunque c'è ancora parecchio su cui lavorare: come la connettività di rete e un processore più veloce, ai quali Apple si starebbe già dedicando.
