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SVIZZERAUn nuovo capo etica per Novartis: si occuperà di scandali

14.08.18 - 14:23
Moosmayer ha esperienza con i casi di corruzione: si è dovuto occupare della vicenda dei fondi neri di Siemens, costata al gruppo 1,6 miliardi di euro dieci anni or sono
Keystone
Un nuovo capo etica per Novartis: si occuperà di scandali
Moosmayer ha esperienza con i casi di corruzione: si è dovuto occupare della vicenda dei fondi neri di Siemens, costata al gruppo 1,6 miliardi di euro dieci anni or sono

BASILEA - Novartis ha un nuovo responsabile nel campo dell'etica: il gruppo farmaceutico renano, il cui nome è stato fatto in diversi scandali, ha annunciato oggi di aver nominato Klaus Moosmayer alla funzione di Chief Ethics, Risk and Compliance (etica, rischi e conformità).

Attualmente in forza quale Chief Compliance Officer presso il gruppo industriale tedesco Siemens, il 49enne tedesco assumerà le sue funzioni il primo dicembre, informa Novartis in un comunicato odierno. Succederà a Shannon Thyme Klinger, manager che in maggio è stata nominata nuova responsabile del servizio giuridico (Group General Counsel), dopo che il predecessore è stato travolto dalla vicenda delle relazioni pericolose con l'avvocato del presidente americano Donald Trump.

Moosmayer ha esperienza con i casi di corruzione: si è dovuto occupare della vicenda dei fondi neri di Siemens, costata al gruppo 1,6 miliardi di euro dieci anni or sono. È stato anche implicato nella discussa fornitura di turbine a gas in Crimea, in violazione delle sanzioni che vietano alle aziende Ue di fornire materiale tecnologico del settore energetico alla penisola che Mosca si è annessa nel 2014, strappandola all'Ucraina.

Anche presso Novartis i casi che suscitano imbarazzo non mancano. Particolarmente importante è la vicenda di corruzione venuta alla luce in Grecia: fra 2006 e il 2015 la società avrebbe pagato tangenti per far aumentare i prezzi dei propri farmaci sul mercato ellenico e per farli acquistare dal servizio sanitario nazionale per gli ospedali pubblici. Sarebbero implicati politici di primissimo piano. In maggio il parlamento greco ha rinviato il tema ai tribunali.

Un'altra vicenda che ha fatto parecchio discutere è quella relativa alle relazioni con l'avvocato Michael Cohen, il legale personale del presidente Donald Trump finito nella bufera per attività di lobbying che potrebbero essere illegali. Come noto all'inizio di maggio Novartis ha ammesso di aver sottoscritto nel febbraio 2017 un contratto da 1,2 milioni di dollari con la Essential Consultants, società di consulenza di Cohen. Obiettivo: fornire suggerimenti riguardo alla politica sanitaria.

Secondo i critici la manovra aveva in realtà quale scopo quello di garantirsi un accesso privilegiato alla nuova amministrazione Trump. Probabilmente poco apprezzato, ai piani alti di Novartis, è stato inoltre il fatto che a rivelare i pagamenti del gigante dei farmaci a Cohen era stato l'avvocato di Stormy Daniels, la pornostar 39enne che sostiene di aver avuto un incontro sessuale con Trump nel 2006 e che ha ricevuto 130'000 dollari dalla Essential Consultants.

La vicenda aveva portato alla partenza di Felix Ehrat, responsabile giuridico di Novartis, che aveva rassegnato le dimissioni con effetto al primo giugno lasciando il gruppo. Prima ancora era cambiato anche il CEO: dal primo febbraio al posto dell'americano Jimenez c'è il connazionale Vasant Narasimhan, che ha definito come priorità il comportamento eticamente corretto all'interno dell'azienda.

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