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MONDOI bambini al tempo di internet: «Da grande farò il video blogger»

22.01.18 - 10:00
Una volta sognavano di essere astronauti o calciatori, ora vogliono lavorare con i social media e diventare star del web.
I bambini al tempo di internet: «Da grande farò il video blogger»
Una volta sognavano di essere astronauti o calciatori, ora vogliono lavorare con i social media e diventare star del web.

LONDRA - Una volta sognavano di fare gli astronauti, i calciatori, i poliziotti. In un mercato del lavoro destinato a essere stravolto dalla tecnologia, anche i bambini si sono adeguati. Perseverano nel desiderio di essere famosi, star del pallone o della formula 1; ma adesso, al quarto posto delle aspirazioni di chi ha fra i 7 e gli undici anni, ci sono i social media e i videogiochi, di cui più facilmente diventare star.  

Cambiano i modi di comunicare - Ambizioni professionali segnate fin da subito dagli schermi, siano essi quelli della tv o di internet. Secondo l'associazione britannica Education and Employers, che ha condotto lo studio sulla base di 13mila interviste, il risultato registra «un cambiamento in gran parte dovuto a nuovi metodi di comunicazione e all'incremento dei giochi online o su console». Anche il primo posto ancora riservato alle discipline sportive (21%), del resto, si lega alla celebrità di personaggi chiacchierati nei rotocalchi televisivi o sul web.

Cantante solo nono, attore 13° - A onor del vero, il secondo gradino del podio spetta all'insegnate (11%), ancora un modello per chi si affaccia sul mondo, e al veterinario (7%), attività che nobilitano i primi affetti. Ma il 6% di chi vagheggia di lavorare con i social network è una percentuale marcata se rapportata al passato, quand'era  pressoché inesistente. Cantante e attore scivolano rispettivamente al nono e al tredicesimo posto: «Fra un numero sempre maggiore di bambini, le celebrità online e i videogiocatori di YouTube li hanno sostituiti», riflette Elnaz Kashefpakdel, responsabile della ricerca.

L'attrazione (preoccupante?) di YouTube - «Si potrebbe sostenere - continua - che ciò sia dovuto alla crescente fama e attrazione di YouTube e delle star del video blogging, particolarmente popolari tra il pubblico più giovane. Queste scelte ci parlano inoltre del loro mondo. Molti bambini trascorreranno il loro tempo a giocare e forse, contemporaneamente, guarderanno i blogger di celebrità che insegnano come farlo».

Vlogger, game designer, giocatori professionisti - Parole che potrebbero allarmare chi condanna il tempo eccessivo trascorso dai più piccoli al di fuori del mondo reale. Se un male dunque sono le premesse, non è così scontato lo siano le conseguenze. «Vloggers (video blogger), giocatori professionisti e game designer sono opzioni di carriera sempre più valide», conclude Kashefpakdel. E anche quelle che, al momento, hanno più possibilità di continuare a esistere, in un futuro dove i robot sono in competizione con l'uomo.

Pro Juventute: «Si allarga il divario genitori-figli» - Al momento, però, c'è da guardare al presente. E a «un nuovo mondo realissimo», anche in Ticino, conferma Ilario Lodi, direttore di Pro Juventute Svizzera italiana, secondo cui, invece, «il problema riguarda soprattutto gli adulti, che non hanno un'idea chiara di professioni in passato mai neanche immaginate e delle conseguenze che porteranno. Il discussione c'è soprattutto la relazione che avranno con questi ragazzi quando saranno adulti e imprenditori. Si sta allargando lo iato che già esiste fra generazioni».

Mancano modelli alternativi (più) convincenti - È questo dunque, a suo parere, l'aspetto più degno di attenzione. Il resto, le ore passate davanti a uno schermo e i disagi che si lamenta potrebbero procurare, «viene solo di conseguenza. In fondo, se i ragazzi trascorrono il loro tempo su internet, è perché non sappiamo fornire loro modelli alternativi convincenti». 

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COMMENTI
 

Mattiatr 6 anni fa su tio
È un lavoro come un altro, devono però considerare che se tutti vanno a fare i video blogger diventare le super star che desiderano tanto essere sarà tanto complicato. Basta pensare che in Ticino ce ne sono un paio su Youtube ''famosi'' e se non sbagliano non superano i 100'000 iscritti. Con quelle cifre non arrivi nemmeno a guadagnare una miseria. E inoltre non sei tutelato perché se avere o perdere il lavoro dipende dai follower. Quindi niente sicurezza, obbiettivo difficile e necessità di competenze nel videomaking. Io non lo terrei seriamente in considerazione.

Mag 6 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Giuste osservazioni. Peccato che a questi ragazzi nessuno dica che la vita gli riserva un bello schiaffone in faccia se la pensano cosi.
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