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SVIZZERAIl 2018 sarà un anno migliore

06.12.17 - 10:36
Economiesuisse rivede al rialzo le previsioni di crescita, da 2 a 2,2%. A preoccupare è solo l'edilizia
Il 2018 sarà un anno migliore
Economiesuisse rivede al rialzo le previsioni di crescita, da 2 a 2,2%. A preoccupare è solo l'edilizia

ZURIGO - Economiesuisse rivede al rialzo le previsioni di crescita per il prossimo anno, portandole dal 2,0% al 2,2%, in scia alla ripresa in atto in Europa, che dovrebbe favorire l'industria d'esportazione. La sola fonte di preoccupazione è rappresentata dall'edilizia.

Stando al capo economista dell'organizzazione, Rudolf Minsch, il settore secondario nel 2018 dovrebbe definitivamente uscire dalla fase di stallo: nell'industria delle macchine, il trend al rialzo si è già manifestato nel primo trimestre di quest'anno e dovrebbe continuare ad accelerare nei prossimi dodici mesi mesi.

Il previsto ulteriore indebolimento del franco nei confronti dell'euro dovrebbe inoltre mettere le ali al comparto del turismo: indipendentemente dalle variazioni di cambio è attesa anche una progressione dell'industria farmaceutica e chimica. Le esportazioni, dopo il +3,5% di quest'anno, dovrebbero ulteriormente accelerare al +4,4%.

Il mercato interno dovrebbe essere sostenuto dal settore sanitario e da quello delle vendita per corrispondenza, mentre l'edilizia sembra aver raggiunto il suo punto più alto, per cui viene pronosticato un leggero arretramento.

«In ragione dei buoni dati congiunturali la disoccupazione media sull'arco dell'anno dovrebbe scendere per la prima volta dal 2012 sotto la soglia del 3»", afferma Economiesuisse.

Quanto alle previsioni per l'anno in corso il tasso di espansione del pil viene riveduto all'1,0% dall'1,7% della precedente stima. Altri istituti hanno già formulato pronostici al ribasso in considerazione della debolezza manifestata dall'economia svizzera nel primo trimestre.

Nel prossimo futuro uno dei rischi da affrontare sarà il cambio di tendenza sul fronte dei tassi di interesse, che dovrebbe palesarsi non prima del 2019. Vista la forte valutazione del comparto immobiliare la svolta potrebbe comportare una correzione consistente dei prezzi.
 
 

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