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CONFEDERAZIONEParadise Papers, via tre dirigenti di Katanga

20.11.17 - 17:14
la società controllata dalla multinazionale svizzera Glencore sarebbe responsabile di «gravi errori contabili»
Paradise Papers, via tre dirigenti di Katanga
la società controllata dalla multinazionale svizzera Glencore sarebbe responsabile di «gravi errori contabili»

Gravi errori contabili interessano Katanga, la società controllata dalla multinazionale svizzera Glencore che è quotata alla borsa di Toronto e che è finita nel mirino dei cosiddetti Paradise Papers. Tre amministratori sono stati allontanati.

Un'indagine interna ha evidenziato indicazioni non conformi alle regole in particolare per quanto riguarda la contabilizzazione delle scorte, indica il gigante delle materie prime Glencore in un comunicato odierno.

L'inchiesta è partita dopo che sulla vicenda si è attivata la OSC, l'autorità indipendente di vigilanza dei mercati dello stato canadese dell'Ontario. I commissari sospettano che la Katanga Mining Limited - impresa che investe in vari progetti minerari nella Repubblica democratica del Congo - abbia diffuso indicazioni contabili scorrette e che abbia problemi in ambito di buon governo di impresa, anche in relazione a casi di corruzione.

Tre membri del consiglio di amministrazione hanno presentato le dimissioni con effetto immediato. Fra i loro sostituti, che avranno il compito di rafforzare i processi di controllo, figura anche Steven Kalmin, il responsabile delle finanze di Glencore.

Nei primi nove mesi la società Katanga - controllata all'86,3% da Glencore - ha generato ricavi per 18 milioni di dollari, a fronte di un risultato operativo a livello Ebitda negativo per 195 milioni. La perdita netta è stata di 343 milioni.

Un portavoce del gruppo di Baar (ZG) ha precisato all'ats che le verifiche interne non hanno alcun legame con i cosiddetti Paradise Papers, i documenti pubblicati da diverse testate giornalistiche mondiali riguardanti le pratiche di ottimizzazioni fiscale delle multinazionali.

Proprio in relazione a queste informazioni Glencore è stata accusata da alcune ong di aver ottenuto a prezzi stracciati i diritti di sfruttamento di una miniera in Katanga, nel sud della Repubblica democratica del Congo, grazie all'operato di un intermediario in odore di corruzione. Il gigante delle materie prime - fatturato 2016 di 153 miliardi di dollari, per un utile di circa 1 miliardo - ha però respinto le accuse.

Il tema dell'agire delle multinazionali elvetiche all'estero è molto caldo in Svizzera: un'iniziativa popolare ("per imprese responsabili - a tutela dell'essere umano") chiede che le società con sede nella Confederazione rispettino diritti umani e ambiente anche nelle loro relazioni d'affari nei paesi del sud del pianeta. Il Consiglio federale in settembre ha invitato il parlamento a bocciare il testo.

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