Cerca e trova immobili

SVIZZERAImprese svizzere mai così ottimiste come oggi

14.11.17 - 10:09
Il 74% dei direttori interrogati si aspetta solo bene dal futuro, per la prima vola dopo l'abbandono della soglia minima
Imprese svizzere mai così ottimiste come oggi
Il 74% dei direttori interrogati si aspetta solo bene dal futuro, per la prima vola dopo l'abbandono della soglia minima

ZURIGO - I responsabili delle finanze delle grandi imprese svizzere guardano con sempre maggiore fiducia al futuro: il 74% di un campione di 114 CFO interrogati dalla società di consulenza Deloitte prevede un andamento positivo della congiuntura elvetica nei prossimi 12 mesi, mentre il 4% pronostica un peggioramento e il 22% non vede cambiamenti all'orizzonte.

Era dai tempi del brusco rafforzamento del franco seguito all'abbandono della soglia minima di cambio con l'euro deciso dalla Banca nazionale - gennaio 2015 - che le prospettive non erano viste in modo così favorevole, si legge in un comunicato odierno. Tre mesi or sono gli ottimisti erano il 71%.

L'ultimo rilevamento - condotto soprattutto in settembre - ha messo in luce un grande dinamismo sul fronte dei ricavi: il 79% del campione (76% tre mesi prima) scommette su un aumento del fatturato per la sua azienda. Anche la situazione finanziaria si presenta rosea: il 68% (66%) la prevede positiva.

Il miglioramento interessa pure i margini: il 41% (38%) li vede in crescita, il 29% in diminuzione e il 30% stabili. Di conseguenza è aumentata anche la propensione ad operare investimenti: il 45% stima che il loro livello salirà e la maggioranza interesserà la Svizzera, cosa che stimolerà la congiuntura interna.

Stando agli esperti di Deloitte la crescita dell'ottimismo è dovuta da una parte alle prospettive congiunturali positive, dall'altra all'indebolimento della franco. «In generale si può già dire che le aziende svizzere hanno in larga misura digerito lo shock valutario, le cui conseguenze sono state meno gravi di quanto atteso», afferma Michael Grampp, capo economista di Deloitte Svizzera, citato nella nota.

«Molte società attive nell'export avevano ridotto drasticamente gli investimenti e l'occupazione. Ora vi è un'ampia volontà di investire». Gli effetti saranno visibili anche sull'occupazione. «Le imprese orientate all'export si aspettano di aumentare il personale in modo maggiore delle altre imprese», sottolinea Grampp.

Per quanto riguarda la situazione globale, l'indagine condotta negli altri paesi europei ha mostrato un miglioramento delle prospettive. Un'eccezione è costituita dal Regno Unito, dove l'incertezza relativa alla Brexit pesa sugli imprenditori.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE