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SVIZZERAOrari allungati nei negozi, Unia critica Migros

13.11.17 - 15:09
Il sindacato accusa la catena di non aver rispettato gli obblighi legali in materia di consultazione del personale
Keystone
Orari allungati nei negozi, Unia critica Migros
Il sindacato accusa la catena di non aver rispettato gli obblighi legali in materia di consultazione del personale

LOSANNA - Unia critica Migros Vaud, dopo la decisione del grande distributore di allungare gli orari di un certo numero di centri commerciali vodesi. Il sindacato accusa Migros di non aver rispettato gli obblighi legali in materia di consultazione del personale.

Il braccio di ferro oppone Unia e Migros Vaud da quest'estate, quando la cooperativa ha annunciato l'introduzione per il 20 novembre di nuovi orari di apertura nei negozi di Bussigny, Eclublens, Epalinges, Oron e Pully.

Secondo Yves Defferrard, co-segretario generale, Migros non ha agito come un datore di lavoro «degno di questo nome e, come lo pretende, dotato di responsabilità sociale». La consultazione condotta - accusa - "vale poco o niente, perché non sono state fornite risposte dettagliate alle domande poste e non vi è stato un dibattito al riguardo".

Affermando di non accettare i nuovi orari, Unia ha scritto al Consiglio di Stato, chiedendogli di prendere posizione. Sarà peraltro lanciata una campagna d'informazione destinata ai clienti.

A metà ottobre, Migros Vaud ha annunciato l'estensione degli orari, precisando di aver tenuto conto delle osservazioni del personale e dei sindacati.

Coop Svizzera romanda, dal canto suo, ha riferito a inizio mese di aver rinunciato, al termine della procedura di consultazione, a prolungare gli orari dei negozi di Crissier e Ecublens. La particolarità vodese, dove le autorizzazioni relative agli orari di apertura dipendono dai comuni e non dal cantone, «richiede un'analisi più approfondita», era stato spiegato.

Anch'esso confrontato alle proteste dei sindacati, il dettagliante aveva sospeso a fine agosto l'introduzione dei nuovi orari e deciso di prolungare il periodo di consultazione.

Unia non ha nascosto oggi che l'obiettivo è di ottenere sul piano cantonale la conclusione di un contratto collettivo (CCL) per il commercio al dettaglio, che avrebbe quale effetto di costringere certi comuni a rivedere i loro regolamenti "lassisti".
 
 

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