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SVIZZERAIl lavoro forse c'è, però noi non lo diciamo

11.10.17 - 06:21
Le imprese del Ticino tendono a pubblicare solo un annuncio su 4, invece di 3 su 4 media Svizzera: preferiscono fare da sé sfruttando canali propri
Il lavoro forse c'è, però noi non lo diciamo
Le imprese del Ticino tendono a pubblicare solo un annuncio su 4, invece di 3 su 4 media Svizzera: preferiscono fare da sé sfruttando canali propri

LUGANO - Insomma, il lavoro c'è o non c'è? Forse sì, ma il punto è che non lo diciamo. Pochi annunci sui quotidiani; pochi sui portali online di ricerca, dedicati all'occupazione e destinati a raccogliere e incrociare la domanda con l'offerta. Le aziende ticinesi preferiscono fare da sole, attingendo dai curricula che ricevono o sfruttando il sito aziendale e i propri social network.

Tre posti su quattro restano nell'ombra - Una tendenza in atto non solo qui, dove però è più marcata che altrove; molto più marcata. Se a livello svizzero viene comunque pubblicato il 75% dei posti vacanti, in Ticino solo il 25%; tre su quattro, detto in altri termini, rimangono nell'ombra dell'opinione pubblica. «È interessante notare come le imprese ticinesi, molto più spesso che nelle altre regioni svizzere, non pubblichino offerte di posti disponibili, ma cerchino personale soprattutto attraverso i loro network», riflette Nicole Burth, ceo di Adecco Group Switzerland.

In Ticino il lavoro fa +8,8% - Diventa così difficile comprendere la verità delle percentuali, che basandosi sugli annunci comparsi in 90 testate, 12 portali lavoro online e 1'300 siti web aziendali, rivelano come nell'ultimo trimestre il mercato del lavoro, a livello elvetico, sia in crescita del 6,1%, secondo l'indagine svolta dal Servizio di monitoraggio dell’Università di Zurigo. Media che spazia fra il 2,9% di Zurigo e il 20% della Svizzera orientale, passando per l'8,8% del Ticino.

La digitalizzazione trascina il mercato - Guai però a rallegrarsi: se l'indagine si concentra sulle professioni, si scopre come sia il 75,9% degli informatici richiesti a fare da traino. Negli altri settori, sono prevalentemente segni meno. Guardando il bicchiere mezzo pieno, «le imprese ricercano in modo particolarmente attivo nuovo personale nel settore dell’informatica - ribadisce Burth -: è un chiaro segno che la Svizzera sta avanzando in termini di automazione e digitalizzazione».

I manager non li cerca più nessuno - Il bicchiere mezzo vuoto dice invece che amministrazione e finanza sono in ribasso, -11% circa rispetto al trimestre precedente e -21% negli uffici se il confronto è con il 2016, ma il management è proprio in crisi profonda e nera. Qui il disavanzo in negativo addirittura aumenta, passando da -38,7% variazione annuale a -41,9%. Ribasso in incremento anche per il settore edile - che però fa +42% nella sola Svizzera orientale -, l'alberghiero e l'insegnamento.  «Attualmente le imprese sembrano interessate in particolare all’assunzione di personale specializzato, mentre la richiesta di qualifiche più generali è diminuita», conclude Anna von Ow del Servizio di monitoraggio.

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COMMENTI
 

Equalizer 6 anni fa su tio
Si fa fatica a comparare questo articolo con l'articolo degli ultra 40enni che se ne vanno dal Ticino, sarà la digitalizzazione, mah, sarà la crisi, ehhh, ma mica sarà anche per gli stipendi da fame del canton Ticino? Già perché dati alla mano tolto il migliaio di borsoni che alzano la statistica il resto tira là come può, e questo resto è un bel mucchio di persone.

Bandito976 6 anni fa su tio
C'é o non c'é forse si. Il forse sta nel fatto a che passaporto hai. Oppure il soggetto che si accontenta della paga di 15 anni fa'. Lo sfruttato classico diciamo.
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