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ITALIA / FRANCIAA Fincantieri il 51% di Stx France

27.09.17 - 21:38
Con i francesi pone le basi per un colosso europeo che può diventare un grande player mondiale della cantieristica civile e militare
Keystone
A Fincantieri il 51% di Stx France
Con i francesi pone le basi per un colosso europeo che può diventare un grande player mondiale della cantieristica civile e militare

TRIESTE - L'Italia non molla sui cantieri navali di Stx France di Saint Nazaire e, dopo un braccio di ferro durato settimane, trova a Lione l'accordo con la Francia per garantire a Fincantieri il 51%, il controllo della società e quindi la gestione industriale degli storici cantieri francesi sull'Atlantico. Non solo: con i francesi pone le basi per un colosso europeo che può diventare un grande player mondiale della cantieristica civile e militare.

Con la firma di Lione Paolo Gentiloni e Emmanuel Macron fanno tesoro del grande e silenzioso lavoro portato avanti in questi mesi dagli amministratori delegati di Fincantieri, Giuseppe Bono, e di Naval Group, Hervè Guillou, e dalle loro diplomazie. I due presidenti spazzano via così il braccio di ferro cominciato, a luglio, con la decisione di Macron di non riconoscere agli italiani il 51% di Stx e, quindi, di esercitare il diritto di prelazione dello Stato francese sul 66,66% di Stx France che Fincantieri aveva acquisito dal Tribunale di Seul dopo il fallimento della holding coreana che gestiva i cantieri.

Una "nazionalizzazione" come in Francia non si vedeva da 35 anni che ha creato sicuramente qualche tensione fra i due Stati che però, alla fine, hanno trovato un accordo che Gentiloni definisce "ottimo" e Macron "win win". L'intesa prevede che Fincantieri abbia il 50% del capitale di Stx France, più un 1% dato in prestito per 12 anni dai francesi. Avrà, inoltre, quattro degli otto componenti del cda di cui faranno parte due consiglieri indicati dallo Stato (che manterrà il 34,34% del capitale), uno dai dipendenti (2%) e uno da Naval Group (10%). Un 3,66% del capitale sarà in mano a imprese locali.

Fincantieri nominerà il presidente e l'amministratore delegato e il Governo francese conserverà un diritto di veto sulla nomina. Il presidente avrà in mano il "casting vote" e, quindi, il controllo del cda in maniera da garantire a Fincantieri il controllo e la gestione dei cantieri. I francesi potranno revocare il prestito dell'1% "solo a condizione di un inadempimento di Fincantieri rispetto agli impegni industriali".

Oltre ai cantieri di Saint Nazaire (100 ettari di superficie, 2700 dipendenti, 6,4 miliardi di euro di ricavi, il più grande bacino d'Europa, con un portafogli d'ordini per 14 navi da crociera per un valore di 12 miliardi), a Lione Macron e Gentiloni hanno suggellato l'intesa per la costituzione di un "gruppo di lavoro" o "comitato direttivo" di sei membri (di cui fanno parte anche Bono e Guillou). Il gruppo comincerà a lavorare subito per proporre ai due governi, entro giugno 2018, una road map per l'integrazione della cantieristica dei due Paesi, oltre che civile, anche militare, un settore quest'ultimo nel quale ci sono i margini maggiori e per il quale è previsto un giro d'affari di 771 miliardi di dollari tra il 2016 e il 2025.

Quello che si profila dall'integrazione di Fincantieri, Stx France e Naval Group è un colosso da 10 miliardi di euro di ricavi all'anno e un carico di lavoro di 50 miliardi di euro, presente in oltre 20 Paesi con circa 35'000 dipendenti e un indotto in Europa di 120'000 persone. Un leader europeo nella cantieristica civile e militare destinato sia a diventare un player mondiale di primissimo piano, sia a consolidare in maniera decisiva l'industria cantieristica europea. Obiettivo quest'ultimo perseguito con tenacia da Bono la cui presenza nel "gruppo di lavoro", insieme a Guillou, viene letta dagli osservatori proprio come elemento di garanzia per il successo dell'operazione.

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