Sempre più connessi al web, potrebbero diventare un bersaglio facile. A lanciare l'allerta uno studio del Politecnico di Milano
MILANO - Rischio hackeraggio per i robot industriali: sempre più connessi fra loro e con il web, potrebbero diventare bersaglio facile dei malintenzionati sulla Rete a causa di software obsoleti, sistemi operativi vulnerabili e sistemi di autenticazione deboli.
Preoccupanti gli scenari che si potrebbero aprire in caso di attacco: si va dal furto di segreti industriali al sabotaggio vero e proprio, con l'introduzione di difetti nei prodotti e il danneggiamento fisico di cose e persone. A lanciare l'allerta per la futura "industria 4.0" è una ricerca del Politecnico di Milano, condotta in collaborazione con Trend Micro FTR.
I risultati saranno presentati a fine luglio negli Stati Uniti in occasione del principale evento industriale della cybersecurity industriale, i "Black Hat Briefings" a Las Vegas. L'attenzione sul problema, infatti, è in continua crescita: basti pensare che nel 2018 il mercato dei sistemi robotici raggiungerà i 32 miliardi di dollari, e nelle fabbriche di tutto il mondo lavoreranno 1,3 milioni di robot.
Per questi "operai meccanici" il rischio di hackeraggio «è concreto: non sappiamo quando diventerà realtà - spiega Stefano Zanero, docente di computer security al Politecnico - ma non possiamo escludere che i primi attacchi non siano già avvenuti in silenzio».