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STATI UNITIFarmaco biosimilare, la Corte suprema dà ragione a Novartis

12.06.17 - 20:02
Il colosso farmaceutico basilese non dovrà attendere sei mesi prima di vendere un prodotto impiegato per il trattamento di pazienti affetti da tumore
Keystone
Farmaco biosimilare, la Corte suprema dà ragione a Novartis
Il colosso farmaceutico basilese non dovrà attendere sei mesi prima di vendere un prodotto impiegato per il trattamento di pazienti affetti da tumore

WASHINGTON - La Corte suprema americana ha ridotto il tempo che necessita un medicamento biosimilare per arrivare sul mercato, nel quadro di una decisione concernente una classe di farmaci particolarmente onerosa, che può portare miliardi di dollari di fatturato ai laboratori farmaceutici.

I nove giudici hanno annullato all'unanimità una decisione di un tribunale d'istanza inferiore che esigeva che il colosso farmaceutico basilese Novartis attendesse sei mesi dopo il via libera della Food and Drug Administration (FDA) prima di cominciare a vendere la sua versione biosimilare del medicamento Neupogen, prodotto dal suo concorrente californiano Amgen. Entrambi i prodotti stimolano la produzione di globuli bianchi e vengono impiegati per il trattamento di pazienti affetti da tumore.

I biosimilari sono farmaci biologici simili ma non uguali a quelli esistenti. A differenza dei generici devono quindi essere sottoposti ad intensi esami prima di poter essere messi in commercio.

Questa decisione della Corte suprema ha importanti implicazioni per l'industria farmaceutica poiché detta i tempi durante i quali i grandi fabbricanti di medicamenti biologici di marca possono mantenere le copie biosimiliari fuori dal mercato.

Anche i sei mesi in questione possono generare centinaia di migliaia di dollari di fatturato.

Da parte loro, gli assicuratori contano sullo sviluppo dei biosimilari che sono, come i prodotti generici, molto meno cari rispetto ai medicamenti di marca, ciò che permette ai pazienti di risparmiare miliardi di dollari all'anno. In questo caso Zarxio, il nome del farmaco biosimilare di Novartis, costa circa il 15% in meno dell'originale, il Neupogen.

Novartis ha dichiarato in un comunicato che questa decisione «aiuterà ad accelerare l'accesso dei pazienti ai trattamenti suscettibili di salvare delle vite».

Dopo aver criticato il prezzo troppo elevato di numerosi medicamenti, il presidente americano Donald Trump ha promesso di favorire la concorrenza tra laboratori accelerando la procedura di autorizzazione di messa sul mercato da parte della FDA.

 

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