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REGNO UNITOLe scuse dei datori di lavoro: «Non merita il salario minimo perché fa solo il tè»

11.01.17 - 14:46
Il governo britannico ha divulgato le motivazioni accampate dalle aziende per sottopagare i dipendenti
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Le scuse dei datori di lavoro: «Non merita il salario minimo perché fa solo il tè»
Il governo britannico ha divulgato le motivazioni accampate dalle aziende per sottopagare i dipendenti

LONDRA - Lasciano quantomeno basiti le scuse accampate da alcuni datori di lavoro britannici per non pagare il salario minimo ai propri dipendenti. Il governo di Londra le ha divulgate in occasione del lancio di una campagna per incoraggiare i lavoratori sottopagati a segnalare la propria situazione.

Come riporta il Guardian, fra le spiegazioni fornite dalle aziende al dipartimento delle imposte (Hmrc) per le situazioni irregolari figurano:

    • «Fa parte della cultura britannica non pagare i lavoratori giovani per i primi tre mesi perché devono dimostrare prima il loro “valore”»
    • «Pensavo che fosse ok pagare i lavoratori stranieri meno del salario minimo perché non sono britannici e quindi non hanno il diritto di essere pagati così»
    • «L’impiegato non lavorava bene quindi non pensavo che meritasse di essere pagato il salario minimo nazionale»
    • E ancora: «La signora non merita il salario minimo nazionale perché fa solo il tè e spazza il pavimento».

Dal 2013 al 2015 il governo ha sanzionato 700 aziende ritenute colpevoli di sottopagare i propri dipendenti comminando multe per 1,3 milioni di sterline (1,6 milioni di franchi) e disponendo rimborsi per 3,5 milioni di sterline di salari arretrati (Fr 4,3 mln). Il salario minimo orario, finora di 7,20 sterline per i maggiori di 25 anni (Fr 8,88), sarà alzato a 7,50 sterline (Fr 9,25) a partire dal prossimo aprile. I lavoratori dai 21 ai 24 prenderanno invece almeno 7,05/ora (Fr 8,70), quelli fra i 18 e i 20 £ 5,60 (Fr 6,91), i minori di 18 £ 4,05 (Fr 5) e gli apprendisti £ 3,50 (Fr 4,32).

«Non ci sono scuse per sottopagare i dipendenti rispetto a quello a cui hanno diritto», ha dichiarato la ministra dell’Economia, Margot James, presentando la prossima campagna di sensibilizzazione da 1,7 milioni di sterline (Fr 2,1 mln).

 

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