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EUROPAIn arrivo un pacchetto per ridisegnare il mercato elettrico  

15.11.16 - 20:21
Tra i punti chiave della "rivoluzione elettrica", centrare l'attenzione «sui limiti delle griglie e sui centri di domanda piuttosto che sui confini nazionali»
tipress
In arrivo un pacchetto per ridisegnare il mercato elettrico  
Tra i punti chiave della "rivoluzione elettrica", centrare l'attenzione «sui limiti delle griglie e sui centri di domanda piuttosto che sui confini nazionali»

BRUXELLES - Da un meccanismo per la gestione di eventuali crisi elettriche a più cooperazione e maggiore supervisione da parte dell'Agenzia europea per la cooperazione energetica, oltre a più trasparenza e prezzi più favorevoli per i consumatori.

Sono alcuni degli elementi del nuovo pacchetto, di cui l'agenzia italiana ANSA ha copia, che la Commissione Ue intende presentare il 30 novembre per ridisegnare il mercato europeo dell'elettricità, e che fa seguito a quello dello scorso anno sul gas.

Il nuovo 'Pacchetto invernale' include numerosi testi legislativi, tra cui anche quelli sulla governance del mercato energetico e sulle rinnovabili, che hanno l'obiettivo di assicurare il rispetto dei target climatici. «L'iniziativa sul ri-design del mercato dell'elettricità mira ad adattare le attuali regole alle nuove realtà di mercato», si legge in uno dei documenti, tra cui «attraverso segnali non distorti dei prezzi» e dando «incentivi per guidare gli investimenti necessari», grazie all'integrazione delle rinnovabili nelle griglie elettriche e alla possibilità ai consumatori di reagire modificando la domanda sui mercati a breve termine.

Per arrivare a questo, però, vanno colmate le «lacune» dell'attuale sistema, poco integrato, poco coordinato e poco trasparente. Tra i punti chiave della 'rivoluzione elettrica' Ue, centrare l'attenzione «sui limiti delle griglie e sui centri di domanda piuttosto che sui confini nazionali», si legge nei testi, ma anche una «adeguata remunerazione delle risorse flessibili» come domanda/risposta e stoccaggi. È quindi «critico», scrive la Commissione, «rivedere qualsiasi regola esistente che distorca la formazione dei prezzi» come quelle che danno la priorità a certe installazioni, in modo da fare arrivare direttamente ai consumatori i segnali sui prezzi e incentivarli così a cambiare i loro consumi in risposta ai cambiamenti sul mercato.

In questo modo, ritiene Bruxelles, si facilita anche «l'integrazione dell'elettricità da fonti rinnovabili», risolvendo le «carenze» dell'attuale sistema dove sono spesso più care. Altro punto chiave del pacchetto Ue, «la sicurezza delle forniture di elettricità». Per questo è «necessario valutare la capacità del sistema elettrico europeo», che non deve più essere organizzato su basi nazionali ma in una «rete pienamente interconnessa e sincronizzata" su base "regionale».

In sostanza, se dallo 'stress test' del sistema elettrico Ue emergeranno colli di bottiglia, dovranno essere attuati meccanismi per «minimizzare le distorsioni nel mercato interno» con «criteri chiari e trasparenti». Serve quindi anche un maggiore coordinamento tra i regolatori dei 28 e operatori di sistema, in quanto «decisioni nazionali non coordinate possono portare a costi significativi per i consumatori» con «effetti immediati su altri Stati membri». La Commissione chiede quindi un maggiore controllo a livello Ue: da qui la proposta di «rafforzare i poteri dell'Agenzia Ue per la cooperazione tra i regolatori energetici (Acer)», finora limitata a un ruolo più consultivo e di monitoraggio. L'intenzione è che questa intervenga in quelle «questioni transfrontaliere che richiedono una decisione regionale coordinata».

Le autorità nazionali resterebbero coinvolte votando a maggioranza. In questo modo si raggiungerebbe anche l'obiettivo di garantire la sicurezza delle forniture di elettricità, assicurando «che tutti gli Stati membri mettano in piedi strumenti appropriati per essere preparati e gestire situazioni di crisi elettriche» dovute, per esempio, a condizioni climatiche difficili o cyberattacchi. Il nuovo regolamento Ue definisce quindi «cosa gli Stati membri debbano fare» e «come cooperare» anche grazie a un «monitoraggio più sistematico della sicurezza delle forniture attraverso il Gruppo di coordinamento sull'elettricità», sulla falsariga di quello già creato per il gas. L'obiettivo è che, anche in situazioni di crisi, «la priorità sia data a misure di mercato e che i mercati possano funzionare il più a lungo possibile».

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