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SVIZZERABNS: «Pronti in caso di Brexit»

16.06.16 - 11:16
Il presidente della direzione Thomas Jordan rassicura: gli eventi saranno seguiti con attenzione, e se necessario saranno prese misure
BNS: «Pronti in caso di Brexit»
Il presidente della direzione Thomas Jordan rassicura: gli eventi saranno seguiti con attenzione, e se necessario saranno prese misure

BERNA - La Banca nazionale svizzera (BNS) è pronta a far fronte al referendum del Regno Unito sull'Europa: seguirà gli eventi con attenzione e se necessario potrebbe adottare misure. Lo ha affermato il presidente della direzione Thomas Jordan, facendo presente come l'appuntamento con le urne potrebbe aumentare le incertezze e le turbolenze.

Con la sua piccola economia, la Svizzera è esposta agli sviluppi all'estero, ha affermato Jordan nella conferenza stampa di spiegazione delle ultime mosse di politica monetaria. Obiettivo della BNS è diminuire la pressione sul franco, perché la moneta elvetica continua infatti ad essere «chiaramente sopravvalutata», ha ribadito Jordan.

Due sono i pilastri su cui si basa l'azione dell'istituto: la disponibilità ad intervenire in ogni momento sul mercato delle divise e gli interessi negativi sui conti giro. «Con la nostra politica monetaria espansiva perseguiamo l'obiettivo di stabilizzare lo sviluppo dei prezzi e di sostenere l'attività economica», ha detto Jordan.

I tassi di interesse negativi sui conti giro della Banca nazionale svizzera (BNS) sono assolutamente necessari: se fossero più alti difficilmente si potrebbe evitare un rafforzamento del franco, ha sottolineato Jordan.

Rispondendo a un giornalista che, durante la conferenza stampa a Berna, gli chiedeva se riesce ancora a dormire bene considerate le conseguenze negative dei tassi negativi sulle casse pensioni e su altri clienti bancari, Jordan ha detto di comprendere le critiche. Ma ha ributtato la palla nel campo del mondo politico. "In questa sede sarebbe importante che fornisse il suo contributo non solo la politica monetaria, bensì anche quella strutturale", ha puntualizzato.

A suo avviso gli interessi negativi non sono qualcosa da amare, sono una necessità. E non sono raccomandabili per tutto il mondo: ma per la Svizzera, che con il suo franco forte funge da porto sicuro per gli investitori, sono importanti.

Lo strumento "ha avuto l'effetto esatto che ci aspettavamo", ha proseguito Jordan, aggiungendo che non sono da escludere ulteriori abbassamenti dei tassi. Finora la BNS non ha notato una tendenza di privati a sottrarsi all'effetto di questi interessi puntando sul contante.
 
 

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