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Dopo il presidente Enrique Pena Nieto, anche un suo predecessore, Vicente Fox, respinge in modo fermo le dichiarazioni anti-Messico del candidato
CITTA' DEL MESSICO - Dopo il presidente Enrique Pena Nieto, anche un suo predecessore, Vicente Fox, respinge in modo fermo le dichiarazioni anti-Messico di Donald Trump: Fox avverte che se il frontrunner repubblicano nella corsa alla Casa Bianca dovesse vincere le elezioni tra Washington e Città del Messico potrebbe scoppiare una guerra commerciale.
Nel caso di un contenzioso su questo fronte chiave dei rapporti bilaterali, "potremmo perdere tutto", ricorda inoltre Fox, precisando che ora è compito di Hillary Clinton di "salvare" gli Stati Uniti dal "tycoon".
"Trump deve saperlo, noi messicani siamo come il 'chili', piccolini ma piccanti. Che non si intrometta con noi e che non offenda la nostra dignità", sottolinea Fox.
All'ex presidente non piace però non solo Trump ma neanche Bernie Sanders, che raffronta con lo "stupido" populismo che in alcuni paesi latinoamericani - ha precisato - è sfociato nella "demagogia". Per non parlare poi di Ted Cruz oppure di Marco Rubio: entrambi, conclude Fox, "negano le proprie origine" latine.
