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L'utile di 577 milioni di dollari è in calo del 21% su base annua
ZURIGO - Il gruppo elettrotecnico zurighese ABB ha registrato nel terzo trimestre un utile di 577 milioni di dollari, in calo del 21% su base annua. Il risultato, si legge in un comunicato, riflette l'apprezzamento del dollaro e le difficili condizioni del mercato in cui l'azienda opera.
Il fatturato si è contratto del 13% a 8,52 miliardi di dollari; senza gli effetti valutari e le modifiche a livello di perimetro di consolidamento si tratterebbe di un calo del 2% soltanto. In flessione, del 22% (-12%), anche i nuovi ordinativi, a 8,77 miliardi.
Dal canto suo il risultato operativo EBITA è sceso del 9% (-1%) a 1,08 miliardi di dollari. La diminuzione è stata contenuta grazie alle misure di compressione dei costi e alla ristrutturazione avviate lo scorso anno e al ritorno nelle cifre nere della divisione dei Sistemi di tecniche energetiche.
La performance è inferiore alle attese degli analisti per quanto riguarda ordini e volume d'affari, mentre è superiore alle aspettative in materia di profitti. Alle 11.45 circa il titolo sale dell'1,39% alla Borsa svizzera, in un mercato in lieve calo.
ABB rileva che la domanda nei suoi tre principali segmenti si è rivelata ancora più modesta che nel trimestre precedente, riflettendo le incertezze che prevalgono a livello macroeconomico e le numerose sfide cui sono confrontati diversi mercati.
Le aziende attive nell'approvvigionamento energetico si sono dimostrate poco propense agli investimenti. ABB ha anche sofferto per il calo del prezzo del petrolio, cosa che ha pesato sulle spese dei clienti dell'industria petrolifera e del gas. In cambio il gruppo ha tratto profitto degli accresciuti bisogni della clientela di soluzioni per aumentare l'efficienza energetica. Nel campo delle infrastrutture e dei trasporti l'evoluzione è stata a tinte chiaroscure.
ABB continua a prevedere per il prossimo futuro "uno scenario contrastato e incerto". Taluni segnali macroeconomici in provenienza dagli Stati Uniti rimangono positivi e la crescita in Cina dovrebbe continuare, anche se a ritmi più bassi rispetto al 2014, scrive la direzione.
Il gruppo afferma di aver avviato il suo nuovo programma di risparmi, annunciato a inizio settembre, volto a diminuire i costi e risparmiare un miliardo di dollari, che comprende una riduzione degli effettivi - soprattutto nella centrale di Zurigo-Oerlikon - entro il 2017. Anche oggi non fornisce tuttavia dettagli quanto all'impatto sugli impieghi, e neanche sulle attività e i paesi interessati. Il programma costerà circa 1,2 miliardi di dollari; di questo importo tra i 300 e i 600 milioni riguarderanno il quarto trimestre.
ats
