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SVIZZERAGrossisti di impianti sanitari multati per 80 milioni

03.07.15 - 07:12
La COMCO ha stabilito che questi importanti commercianti hanno concordato prezzi e quantità
Grossisti di impianti sanitari multati per 80 milioni
La COMCO ha stabilito che questi importanti commercianti hanno concordato prezzi e quantità

BERNA - La Commissione della concorrenza (COMCO) ha deciso di comminare sanzioni per un ammontare di 80 milioni di franchi contro i membri di un cartello di grossisti di impianti sanitari. "Dagli anni '90 questi importanti commercianti hanno concordato prezzi e quantità", secondo la Commissione.

La maggioranza dei grossisti di impianti sanitari implicati nel cartello si sono accordati nel periodo dal 1997 al 2001 su componenti di prezzi e fattori per la determinazione dei prezzi quali margini, prezzi lordi, corsi di cambio con l’euro, costi per trasporti, ribassi e categorie di sconti. Inoltre hanno deciso assieme, di non accordare l’accesso ai loro cataloghi a produttori, che non hanno voluto vendere in esclusiva i loro prodotti attraverso il canale di distribuzione di questi grossisti. Questo ha impedito l’accesso al mercato delle imprese danneggiate da questo comportamento. "Queste pratiche costituiscono accordi vietati sui prezzi e sulle quantità",ricorda la COMCO.

La maggioranza dei grossisti di impianti sanitari è membro dell'Unione Svizzera dei Grossisti del Ramo Sanitari che ha funto da piattaforma per la conclusione degli accordi. Quale unica impresa non membro dell’associazione, l’impresa leader del settore Sanitas Troesch AG, ha partecipato parzialmente al cartello. Le seguenti imprese sono state multate dalla COMCO: Unione Svizzera dei Grossisti del Ramo Sanitari, Cement Roadstone Holding plc (BR Bauhandel AG [Richner], Gétaz-Miauton SA, Reco Regusci SA), Sanitas Troesch AG, SABAG Holding AG, Bringhen AG, SAB Sanitär Burgener AG, Sanidusch AG, Kappeler AG e Innosan SA. La COMCO ha deciso di archiviare la procedura senza seguito nei casi della Später Chur AG e della San Vam SA.

Alcune imprese implicate hanno fornito alle autorità della concorrenza dati raccolti con molta fatica e per questo hanno approfittato di una riduzione sostanziale delle sanzioni. La COMCO ha inoltre considerato come elemento per la riduzione delle sanzioni, il fatto che delle investigazioni precedenti sul mercato della vendita all’ingrosso di impianti sanitari erano state archiviate senza l’apertura di un’inchiesta formale, cosa che ha portato a delle multe più basse. Per contro, la lunga durata del cartello e la ripetizione di questi comportamenti hanno portato all’aggravamento delle sanzioni.

Accordi orizzontali su prezzi e quantità costituiscono delle gravi violazioni secondo l’articolo 5 capoverso 3 della Legge sui cartelli. L’inchiesta è stata istruita sulla base di segnalazioni di privati e non c’è stata alcuna autodenuncia. "La COMCO mostra in questo caso la sua determinazione nell’approfondire le segnalazioni della popolazione", ribadisce la Commissione.

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