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ITALIA/SVIZZERASoldi in Svizzera? Ecco quanto costa riportarli in Italia

05.12.14 - 09:25
Approvata la nuova legge italiana sul rientro dei capitali. Ma come funzionerà?
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Soldi in Svizzera? Ecco quanto costa riportarli in Italia
Approvata la nuova legge italiana sul rientro dei capitali. Ma come funzionerà?

LUGANO - Il progetto di legge (voluntary disclosure) sul rientro dei capitali, approvato ieri dal Senato italiano consente a chi ha nascosto denaro all'estero, ma anche in Italia, di autodenunciarsi e rimettersi in regola con il fisco in cambio di sconti su sanzioni e pene. La collaborazione volontaria si attiva per somme sottratte al fisco  fino al 30 settembre di quest'anno e ci sarà tempo per avanzare la richiesta di regolarizzazione fino al 30 settembre 2015. Vanno documentati tutti i capitali e la loro provenienza, per cui non siano scaduti i termini per gli accertamenti. Vanno poi versate tutte le somme dovute, più le sanzioni (ridotte). Per le attività sotto i 2 milioni (per ogni periodo d'imposta) l'aliquota è al 27%. Si potrà pagare in una unica soluzione o in tre rate mensili. Se non si paga, la procedura non si perfeziona, mentre non è ammessa se si è già venuti a conoscenza dell'avvio di accertamenti. Per chi dà dati falsi c'è il carcere fino a 6 anni.

Ma come funzionerà? - Se un contribuente italiano ha trasferito in Svizzera, senza dichiararlo, un milione di euro proveniente da attività di lavoro autonomo svolto in Italia come farà ad aderire alla voluntary disclosure? IIl Corriere della Sera prima e Affari Italiano poi, hanno effettuato degli esempi con calcoli (eseguiti dallo studio legale Bonelli Erede Pappalardo).

Bisogna distinguere due situazioni. “Se i redditi sono stati trasferiti in Svizzera ad esempio nel 2003, ipotizzando un rendimento del capitale del 3% annuo - si spiega in Affari Italiani - lo studio legale ha calcolato che la voluntary disclosure costa circa il 13% per un costo di poco più di 45 mila euro a cui sono da aggiungere oltre 129 mila euro di sanzioni. La norma poi prevede anche la possibilità di optare per il calcolo forfettario del rendimento del capitale. Ipotizzandone uno del 3%, il costo della regolarizzazione volontaria sale a circa il 22%: il prelievo è di oltre 145 mila euro e le sanzioni sono di quasi 152 mila euro. Se, al contrario, i redditi sono trasferiti in Svizzera, in periodi recenti, ad esempio nel 2010, il costo sale: ipotizzando sempre un rendimento del 3% annuo, il costo cresce circa al 75%: oltre 646 mila euro di imposte e oltre 178 mila euro di sanzioni”. Diversa la situazione di chi ha ricevuto in eredità patrimoni portati all'estero e non dichiarati. I debiti di imposta si trasmettono agli eredi ma non le sanzioni, mentre restano le sanzioni per violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale.

“L'ultimo caso - continuano Corriere della Sera e Affari Italiani - è quello di redditi portati all'estero da un imprenditore e realizzati con la propria società. La voluntary disclosure si applica anche all'azienda, ma il costo maggiore è sostenuto dal titolare. L'esempio in questo caso è quello di una società di capitali residente in Italia che ha dedotto costi fittizi per un milione di euro nel 2010  a fronte di operazioni inesistenti con una società estera terza, che ha trattenuto a titolo di compenso per l'attività svolta, una percentuale pari al 5% delle operazioni fittizie. Il caso di scuola prevede che il restante 95% sia stato trasferito su un conto corrente svizzero del socio unico della società italiana. Ipotizzando un rendimento del capitale del 3%, il costo della voluntary disclosure delle attività estere di oltre un milione di euro, calcolato dallo studio Bonelli Erede Pappalardo, è di circa il 66%: imposte a carico del socio pari a quasi 230 mila e della società oltre 45, sanzioni a carico del socio oltre 97 mila euro; della società oltre 39 mila euro.

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