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BERNAErmotti e il grattacapo con la Francia

29.07.14 - 15:51
Secondo il numero uno di UBS la cauzione chiesta dai transalpini è sproporzionata
Foto Keystone
Ermotti e il grattacapo con la Francia
Secondo il numero uno di UBS la cauzione chiesta dai transalpini è sproporzionata

BERNA - Il presidente della direzione di UBS Sergio Ermotti vuole raggiungere una soluzione "equilibrata" per mettere fine al contenzioso sorto in Francia, ritenendo che la cauzione di 1,1 miliardi di euro chiesta dalle autorità francesi vada "oltre il buon senso".

UBS è stata "incriminata" ("mise en examen") la settimana scorsa a Parigi per riciclaggio aggravato del provento di frode fiscale: agenti commerciali della banca - tra il 2002 e il 2014 - avrebbero contattato clienti facoltosi nell'intento di convincerli ad aprire conti in Svizzera, occultandoli al fisco francese. UBS è anche accusata di aver predisposto una doppia contabilità per mascherare i movimenti di capitali tra i due paesi.

La cauzione chiesta, salita da 2,87 milioni a 1,1 miliardi di euro, "va al di là del buon senso", ha detto Ermotti in una conferenza telefonica. L'importo è sproporzionato se raffrontato all'accordo concluso con la Germania, il più grande mercato di UBS in Europa, che prevede il versamento di una somma di 300 milioni di euro.

Il presidente della direzione ha spiegato che UBS era in contatto con le autorità francesi per giungere a un'intesa sulla base di una cifra milionaria "a due cifre", quando improvvisamente la vicenda ha assunto una dimensione politica. Ermotti ha ribadito che la banca presenterà appello. "Siamo sempre disposti a trovare il miglior modo e il più pragmatico per risolvere queste questioni nell'interesse di tutte le parti", ma "le cose devono essere equilibrate".

ats

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