La FINMA aveva avviato a febbraio del 2011 un'inchiesta nei confronti di Credit Suisse sui rischi legati ad affari con clienti americani privati a partire dal 2000. L'organismo aveva allora rivelato "violazioni importanti degli obblighi di determinazione".
L'istituto si è esposto "negli Stati Uniti a dei rischi giuridici e di reputazione eccessivamente elevati", ha sottolineato la FINMA, concludendo che i rischi si sono infine "materializzati".
Credit Suisse si è dichiarato colpevole negli Stati Uniti per complicità in evasione fiscale e si è visto infliggere una multa record dalle autorità americane per un totale di 2,6 miliardi di dollari (2,3 miliardi di franchi).