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SVIZZERAMacellai svizzeri contrari alle nuove disposizioni doganali

24.04.14 - 15:53
L'Unione professionale svizzera della carne la considera una misura "dannosa" e che favorirà ulteriormente il turismo della spesa
Foto Keystone Jean-Christophe Bott
Macellai svizzeri contrari alle nuove disposizioni doganali
L'Unione professionale svizzera della carne la considera una misura "dannosa" e che favorirà ulteriormente il turismo della spesa

ZURIGO - I macellai svizzeri si oppongono alle nuove disposizioni doganali che dal primo luglio aboliranno il limite massimo di 20 chili per l'importazione di carne nel traffico turistico. L'Unione professionale svizzera della carne (USPC) la considera una misura "dannosa" e che favorirà ulteriormente il turismo della spesa.

 

Le disposizioni emanate a inizio aprile dal Consiglio federale permettono di importare senza pagare dazi fino a un chilo di carne di qualsiasi tipo. Per le quantità supplementari è previsto un dazio di 17 franchi al chilo.

 

Finora era possibile importare liberamente mezzo chilo di carne fresca e 3,5 chili di carne lavorata, con dazi di 20 franchi e rispettivamente 13 per le quantità in eccesso, ma soltanto fino ad un massimo di 20 chilogrammi.

 

Nessuno si è finora preoccupato di sottolineare che il nuovo regolamento non fissa più una quantità massima di carne che può essere importata dai privati cittadini, ha detto oggi a Zurigo il direttore di USPC, Ruedi Hadorn. A ciò si aggiunge il fatto che il nuovo dazio è inferiore a quelli applicati all'importazione commerciale di determinati tipi di carne.

 

L'organizzazione dei macellai non è disposta ad accettare questa situazione e intende muoversi, se necessario, a livello politico. L'USPC chiede di limitare ad un massimo di 3 chili al giorno la quantità di carne che i singoli cittadini possono importare.

 

Non si capisce come mai le posizioni del nostro settore non siano state ascoltate, ha affermato Hadorn. Un incontro con la direzione dell'amministrazione federale delle dogane è stato fissato per il mese di maggio. In mancanza di risultati, alcuni deputati si sono detti disponibili a presentare richieste concrete nel corso della sessione di giugno delle Camere federali, ha aggiunto il direttore.

 

Ats

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