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CANTONESchindler, a Locarno si assumono solo dirigenti donna

22.01.14 - 11:28
Il noto produttore di ascensori "tinge di rosa" il suo stabilimento ticinese
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Schindler, a Locarno si assumono solo dirigenti donna
Il noto produttore di ascensori "tinge di rosa" il suo stabilimento ticinese

LOCARNO - A qualcuno potrebbe sembrare una discriminazione all’incontrario: non fosse che la selezione si è basata rigorosamente su merito e titoli. "A parità di requisiti, semplicemente, abbiamo stabilito di usare il genere come criterio selettivo. E occupare tutte le posizioni aperte con candidate donna, alla fine, è stato meno difficile del previsto". È un uomo Alessandro Metrico, direttore del personale degli stabilimenti Schindler in Ticino (420 dipendenti a Locarno), ma sa dove andare a parare: "No, non si tratta di un’operazione di facciata, piuttosto di una precisa strategia aziendale: è dimostrato da fior di studi che una dirigenza mista conferisce maggiore competitività ed efficienza all’azienda". Per questo, da circa un anno e mezzo a Locarno, si è deciso di “puntare sul rosa” per rinnovare la dirigenza.

 

Obiettivo rosa - "L’obiettivo a breve termine è di raggiungere un 30% di donne nel gruppo direttivo" spiega Metrico. Per questo l’azienda si è iscritta al progetto Talento della Sic, volto a selezionare cinque aziende-pilota per valorizzare la figura della donna-manager. Una specie ancora rara, in Ticino: stando ai dati della Sic, infatti, solo una donna su sei riesce a raggiungere ruoli dirigenziali nel nostro cantone (per gli uomini, la media è di uno ogni 3,3).

 

Non è un paese per donne? - Sarà il maschilismo dominante in certi ambienti, sarà che "un capo-uomo tende a promuovere un dipendente-uomo" spiega Marialuisa Parodi di Business&Professional Women Ticino, che partecipa al concorso della Sic con un progetto di “mentoring” (in sostanza: "donne in carriera che incontrano altre donne che vogliono fare carriera"). Sarà, anche, che le prospettive sono poco incoraggianti: "Attualmente in Svizzera una donna, in carriera o meno, percepisce in media un salario del 19% inferiore rispetto al collega uomo, a parità di ruolo e responsabilità" ricorda Parodi.

 

Il progetto - Sarà quel che sarà, il quadro resta desolante. E se ciò non bastasse, ci sono le solite difficoltà “tecniche”. "Trovare il coraggio di lanciarsi non è facile, ci sono i figli, la famiglia: per le donne, spesso e purtroppo, la carriera è qualcosa che può aspettare" osserva Margherita Maffeis, donna-manager da 5 anni a capo della MaffeiNetwork, agenzia di comunicazione di Lugano. "Fondamentale è il supporto dell’azienda e dei familiari, ma occorre che siano le donne per prime a trovare il coraggio di valorizzarsi".

 

Modello-Schindler - La speranza è che il caso-Schindler faccia scuola. Il fatto che l’esempio venga dall’industria “pesante” o “da macho” (i dipendenti del noto produttore di ascensori in Ticino sono per il 60% uomini, ndr) fa ben sperare gli organizzatori del progetto Talento. "Siamo particolarmente felici di questa candidatura" commenta Sabrina Guidotti della Sic. "In ogni caso, il concorso è ancora aperto a tutte le aziende ticinesi che vogliono rinnovare la popria politica del personale. Non per per spirito “umanitario” ma perché hanno capito che avere un management misto conviene, aumenta le performances delle aziende a livello finanziario".

 

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