Il difensore di Erb ha da parte sua annunciato un ricorso al Tribunale federale (TF) contro la condanna. L'ultimo patron del gruppo Erb è stato riconosciuto anche dalla seconda istanza colpevole di truffa per mestiere, falsità in documenti e diminuzione dell'attivo in danno dei creditori.
Presentando la sentenza, il presidente della Corte ha parlato di "un caso estremamente grave di criminalità economica". Rolf Erb è stato in sostanza ritenuto colpevole di avere nascosto l'eccessivo indebitamento del gruppo fra il 1998 e il 2003, ingannando le banche con bilanci manipolati.
Il Tribunale ha inoltre deciso che i beni per diverse decine di milioni di franchi, fra cui il castello di Eugensberg, nel canton Turgovia, che Rolf Erb aveva intestato poco prima del fallimento ai sui figli gemelli - che allora avevano poco meno di un anno - e alla moglie, finiranno nella massa fallimentare. La lista delle "donazioni" che saranno sequestrate comprende anche diverse auto d'epoca, una società immobiliare, diversi immobili e azioni.
Il fallimento del gruppo Erb, avvenuto a pochi mesi dalla morte del suo fondatore - l'importatore di automobili Hugo Erb, padre di Rolf - è considerato il secondo maggiore dissesto in Svizzera dopo quello della Swissair. Secondo le cifre rese note al processo d'appello, le richieste dei creditori, compresi anche i debiti fra le varie società del gruppo, ammontano a 6,5 miliardi di franchi.