La mediocrità della raccolta è dovuta al tempo troppo umido della primavera, che ha comportato decise manifestazioni di colatuma (o cascola) e impallinamento (o acinellatura). In particolare c'è stato un mese di maggio con temperature nettamente inferiori alla media. La zona di Saxon è inoltre stata devastata dalla grandine.
La proporzione tra uve bianche (47%) e rosse (53%) è rimasta stabile. In totale sono stati messi in cantina 32,5 milioni di litri di vino. Rispetto all'anno prima tutti i vitigni hanno fruttato dal 10 al 20% in meno. Rispetto alla media decennale il calo dei raccolti è stato particolarmente marcato per il vitigno gamay (-35,7%) e per il pinot noir (-25,7%).
L'annata 2013 è però di qualità. "Si caratterizza da un'acidità totale più elevata, che apporta ai vini una freschezza pregiata". Quelli che hanno finito la fermentazione "hanno dei profili aromatici notevoli", sottolinea l'Ufficio di viticoltura.