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SVIZZERASergio Ermotti: "Chi non è d'accordo con la strategia UBS può andarsene"

23.12.12 - 15:00
Il CEO di UBS critica severamente gli avversari del nuovo corso intrapreso dalla banca. E sull'iniziativa Minder: "Populista e dannosa per la Svizzera"
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Sergio Ermotti: "Chi non è d'accordo con la strategia UBS può andarsene"
Il CEO di UBS critica severamente gli avversari del nuovo corso intrapreso dalla banca. E sull'iniziativa Minder: "Populista e dannosa per la Svizzera"

BERNA - Chi non è d'accordo con la nostra strategia se ne può andare. Non poteva essere più chiaro di così Sergio Ermotti, CEO di UBS, che, in un'intervista concessa al "SonnatgsBlick" assieme al presidente del Cda Axel Weber, ha criticato severamente gli avversari del nuovo corso intrapreso dalla banca. Il ticinese ha anche criticato l'iniziativa Minder sulle retribuzioni abusive e ha sostenuto che la tassa di bollo è un balzello che ormai non si giustifica più.

A fine ottobre, il numero uno elvetico del settore ha annunciato un ridimensionamento della banca d'investimento e la contemporanea soppressione di circa 10 mila impieghi. Un riorientamento che evidentemente è andato di traverso a molte persone.

Per il ticinese, chi non è d'accordo con la nuova strategia deve tirare le conseguenze. In passato diverse persone hanno "disturbato" il processo di trasformazione della banca, ha detto al domenicale. Questi soggetti non "hanno avuto successo", ha spiegato Ermotti, sottolineando che adesso bisogna smetterla con simili atteggiamenti.

Clienti tedeschi agevolati per autodenuncia - Il presidente del Cda Axel Weber, che ha preso il posto dell'ex consigliere federale Kaspar Villiger la primavera scorsa, si è espresso sul fallimento dell'accordo fiscale tra Svizzera e Germania, tra l'altro suo paese d'origine.

A causa del no di Berlino, ha affermato Weber, i clienti germanici di UBS non possono regolarizzare la loro situazione. Ad ogni modo, ha precisato, "vi è stata una netta accelerazione di autodenunce da parte dei nostri clienti tedeschi". Ermotti ha aggiunto che UBS intende sostenere coloro che intendono fare questo passo.

Scandalo Libor, vertici non sapevano - In merito alla multa da 1,4 miliardi di dollari negli Usa e in Gran Bretagna per la manipolazione del tasso Libor, Weber ha dichiarato che la banca ha capito la lezione e rafforzerà i controlli interni.

Circa le minacce di cause civili e la possibilità che UBS sia chiamata a pagare altri risarcimenti, Ermotti è stato vago rifiutandosi di dire se la banca ha messo da parte del denaro, "anche perché non siamo i soli ad essere coinvolti".

Ad ogni modo, questa vicenda secondo Ermotti potrebbe trascinarsi ancora per anni. Il ticinese ha anche sottolineato che i vertici della banca erano all'oscuro di queste manipolazioni.

Tassa di bollo dannosa per competitività - Discutendo del futuro della piazza finanziaria, Sergio Ermotti ha parlato della necessità di contenere i costi, tenuto conto che i margini di guadagno tendono ad assottigliarsi. A tale riguardo, ha dichiarato che la tassa di bollo percepita in Svizzera rappresenta uno svantaggio rispetto ad altri Paesi. Tale balzello si giustifica difficilmente, ha sostenuto.

Nella lunga intervista è stata affrontata anche l'iniziativa Minder sulla retribuzioni abusive. Per il CEO di UBS, l'iniziativa è "assai populista" e non è buona per la Svizzera dal momento che danneggia l'economia e la competitività del Paese. A suo avviso, il controprogetto è la soluzione giusta. Ermotti è fiducioso quanto all'esito della votazione.

 

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