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FRANCOFORTEBce: crescita debole anche nel 2013 nonostante misure

15.11.12 - 13:14
Bce: crescita debole anche nel 2013 nonostante misure
FRANCOFORTE - La crescita resta debole nell'eurozona, nonostante sia sostenuta dalle misure standard e non standard della Banca centrale europea (Bce) e malgrado il miglioramento del clima di fiducia sui mercati. È quanto scrive la stessa Bce nel bollettino mensile di novembre, sottolineando che anche "per l'anno prossimo ci si attende una crescita debole".

Le stime di crescita nell'eurozona per il 2012, 2013 e 2014 vengono riviste in peggio dagli economisti delle istituzioni private, afferma la Bce presentando i risultati della Survey of Professional Forecasters. Il Pil 2012 è stimato a -0,5% (da -0,3%), nel 2013 a +0,3% (da +0,6%), nel 2014 a +1,3% (da +1,4%).

Questo mentre le stime sulla disoccupazione sono riviste al rialzo: nel 2012 il tasso di disoccupazione sarà all'11,3%, nel 2013 all'11,6% e nel 2014 all'11,2%, in rialzo rispettivamente di 0,1, 0,2 e 0,4 punti percentuali.

Riviste al riazo anche le aspettative per l'inflazione nell'eurozona: sia per quest'anno che per l'anno prossimo le previsioni sono per un aumento di 0,2 percentuali, rispetto alla precedente indagine, rispettivamente al 2,5% e all'1,9%. Comunque nel 2013 il tasso d'inflazione resta sotto la soglia del 2%.

Il ritmo di recupero dell'economia, sottolinea l'Eurotower, è "ancora frenato dal necessario processo di aggiustamento dei bilanci nei settori finanziario e non finanziario e dalla disomogeneità della ripresa mondiale".

Secondo la Bce il risanamento dei conti pubblici dei paesi dell'area euro "sta producendo effetti positivi". Ma "è fondamentale continuare a impegnarsi per ripristinare posizioni di bilancio solide, in linea con gli impegni assunti nell'ambito del Patto di stabilità e crescita".

La Bce sostiene poi che i paesi dell'Eurozona devono proseguire il cammino delle riforme strutturali, in particolare per quanto riguarda il mercato del lavoro, che deve diventare ancora più flessibile. "Le riforme strutturali sono di importanza cruciale per rafforzare il potenziale di crescita dei paesi dell'area dell'euro e incrementare l'occupazione", si legge nel bollettino.

ATS
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