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SVIZZERAAssicurati stufi del sistema sanitario, ma non intendono fare nulla per cambiarlo

24.10.12 - 08:44
Un sondaggio di bonus.ch fieri della qualità della medicina praticata sul territorio, ma non dei costi
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Assicurati stufi del sistema sanitario, ma non intendono fare nulla per cambiarlo
Un sondaggio di bonus.ch fieri della qualità della medicina praticata sul territorio, ma non dei costi

LOSANNA - Gli assicurati svizzeri vanno fieri della qualità della medicina praticata sul territorio. Una qualità che tuttavia - ritengono - non giustifica i costi esorbitanti, né i premi alle stelle delle casse malati. Allo stesso tempo, però, i nostri concittadini non sembrano pronti a fare compromessi che consentano la riduzione dei costi. A finire nel mirino sono, tutt'al più, le spese amministrative delle casse malati.

È il risultato di un sondaggio su un campione di più di 4'300 persone, effettuato dal portale di comparazione bonus.ch. Gli Svizzeri sono molto soddisfatti delle cure prestate da studi medici, ospedali e cliniche nel nostro paese: i Romandi ancora più degli Svizzeri tedeschi.

 

Il 98% dei partecipanti al sondaggio giudica i premi di assicurazione malattia alti o molto alti, e nello stesso modo sono valutati i costi a carico del paziente. Il rapporto qualità-prezzo delle assicurazioni malattia viene giudicato mediocre o sfavorevole dal 61% del campione. E, quasi all'unanimità, gli assicurati valutano come alti o molto alti i costi generati dal sistema sanitario elvetico. Per più della metà del campione, questi costi non trovano una giustificazione nella qualità delle cure - un'affermazione in apparente contraddizione con la valutazione molto positiva sulle prestazioni dei medici e degli ospedali svizzeri.

 

Quali restrizioni sarebbero disposti ad accettare i pazienti in Svizzera per ridurre i premi? Tra le possibili misure messe al vaglio degli assicurati nel sondaggio, soltanto l'obbligo del ricorso al medico di famiglia prima di rivolgersi a qualsiasi altro operatore sanitario sembra raccogliere l'adesione di una maggioranza di assicurati. L'imposizione del ricorso ai medicinali generici è rifiutata dalla metà del campione, con una punta di due terzi a Basilea città, mentre superiore ai due terzi è la percentuale di partecipanti al sondaggio che rifiuterebbero l'obbligo di rivolgersi a una centrale telefonica di consulenza sanitaria prima di recarsi dal medico.

 

Che cosa fare, allora, per contenere i costanti aumenti dei premi malattia? E, in primo luogo, è possibile contenerli? Gli assicurati svizzeri sembrano essere convinti di sì: soltanto il 4% (con punte dell'8% a Basilea città e Zurigo, del 9% a Basilea campagna) accetta gli aumenti dei premi giudicandoli inevitabili.

 

Dove trovare la soluzione al problema secondo i partecipanti al sondaggio? Il 43% vede come misura principale l'introduzione della cassa malati unica, gestita dallo stato. Per il 19% del campione, a risolvere il problema degli aumenti potrebbe essere soprattutto la riduzione delle spese amministrative delle casse malati. Ma queste spese rappresentano in realtà meno del 6% del volume dei premi malattia - la percentuale restante corrisponde infatti al finanziamento delle prestazioni sanitarie - e il risparmio a questo livello non può dunque superare il 6% anche nella più rosea delle previsioni: se pure la cassa malati unica potesse, con un colpo di bacchetta magica, spazzare via tutte le spese amministrative delle casse malati, il risparmio sui premi non sarebbe superiore a questa percentuale.

 

Solo il 15% dei partecipanti, ancora meno nel caso degli Svizzeri tedeschi, vede come misura prioritaria per la riduzione delle spese un maggior impegno da parte delle istanze politiche. Meno del 10% dei Latini e il 16% degli Svizzeri tedeschi indicano come intervento prioritario l'abbattimento dei costi del sistema sanitario e ospedaliero del territorio - costi che pure rappresentano più del 94% del volume dei premi dell'assicurazione malattia. Una misura respinta all'unanimità è, infine, la riduzione delle prestazioni rimborsate dall'assicurazione di base.

 

Una maggioranza di partecipanti al sondaggio, il 62%, è insomma convinta che sia possibile frenare l'aumento dei premi malattia agendo sul funzionamento delle casse malati. Ma il potenziale di risparmio di questo particolare campo è basso, inferiore al 6%. C'è dunque un malinteso, che è importante chiarire. Se il contenimento delle spese amministrative è una misura da non trascurare, le uniche possibilità concrete di ridurre significativamente i premi malattia sono però da ricercarsi nel controllo dei costi delle prestazioni sanitarie: costi che ammontano, lo ricordiamo, a più del 94% del volume dei premi.

 

 

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