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SVIZZERALe PMI soffrono, quelle romande chiedono stop a immigrazione

25.06.12 - 14:24
Le piccole e medie imprese (PMI) romande sono in maggioranza (57%) favorevoli all'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa". Lo rileva un sondaggio realizzato per conto dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)
Keystone (archivio)
Le PMI soffrono, quelle romande chiedono stop a immigrazione
Le piccole e medie imprese (PMI) romande sono in maggioranza (57%) favorevoli all'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa". Lo rileva un sondaggio realizzato per conto dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM)

BERNA - Le piccole e medie imprese (PMI) romande sono in maggioranza (57%) favorevoli all'iniziativa UDC "Contro l'immigrazione di massa". Lo rileva un sondaggio realizzato per conto dell'Unione svizzera delle arti e mestieri (USAM). L'organizzazione tuttavia non intende rivedere la propria posizione e riafferma di essere contraria all'iniziativa.

Delle 515 aziende interrogate, il 19% si è detto "pienamente d'accordo", il 38% "piuttosto d'accordo" con l'iniziativa. Il 36% è contrario, indica oggi l'USAM in un comunicato in cui cita il sondaggio realizzato dall'istituto M.I.S. Trend.

Il testo dell'UDC chiede limiti annuali e contingenti per le autorizzazioni di soggiorno in Svizzera, limiti che saranno validi anche per frontalieri e richiedenti l'asilo. L'accettazione dell'iniziativa comporterebbe la rinegoziazione dell'accordo sulla libera circolazione delle persone concluso con l'Unione europea (UE).

L'iniziativa chiede inoltre che il mercato del lavoro sia prioritario per gli svizzeri. Le quote per gli stranieri che esercitano un'attività lucrativa nella Confederazione dovranno essere fissate in funzione degli interessi economici del paese.

Il risultato del sondaggio, che ha interessato le aziende romande, sorprende rispetto all'esito di uno analogo realizzato in gennaio pressi i membri USAM della Svizzera tedesca: il 63% si era detto contrario all'iniziativa.

Comunque non è il caso di parlare di Röstigraben, ha dichiarato all'ats il presidente dell'USAM Jean-François Rime. Lo studio di gennaio, che era stato realizzato dall'istituto gfs.bern, si era concentrato su aziende che contano tra 10 e 250 dipendenti, lasciando da parte le micro-imprese. Questo secondo sondaggio prende invece in considerazione aziende con 5-9 dipendenti, le quali sono più sensibili agli effetti negativi della libera circolazione delle persone, secondo Rime, che è anche consigliere nazionale UDC.

ATS

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